Acquisti: gli italiani rallentano sensibilmente e si oppongono al consumismo

ridurre-consumi

Fra gli italiani, “individualisti pentiti”, rallenta la spinta all’acquisto. Il consumismo attrae meno rispetto al passato, tanto è vero che il 57% degli italiani pensa che nella propria famiglia il desiderio di consumare sia meno intenso rispetto a qualche anno fa, indipendentemente dai problemi di reddito. Per il 51% degli italiani, nella propria famiglia si potrebbe consumare di meno tagliando sprechi ed eccessi.  E il 45% ritiene di dover conservare quello che ha, piuttosto che puntare ad avere di più (29%). Sono i dati che evidenziano un rallentamento della spinta all’acquisto, sottolineati dal Censis nella ricerca «I valori degli italiani» realizzata per le celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia. La ricerca è più ampia e fotografa complessivamente la riscoperta delle relazioni da parte degli italiani e la fine del ciclo dell’individualismo. Secondo il Censis, i valori più importanti  oggi accomunano gli italiani sono il senso della famiglia (indicato dal 65% dei cittadini), il gusto per la qualità della vita (25%), la tradizione religiosa (21%) e l’amore per il bello (20%). “Per il futuro, i valori che faranno l’Italia e gli italiani sembrano poggiare sempre meno sulla rivendicazione dell’autonomia personale e sempre più sulla riscoperta dell’altro, sulla relazione e la responsabilità”, scrive il Censis.[banner network="altervista" size="300X250" corners="rc:0"] Attenzione però sul senso della famiglia: questo riguarda tutti le forme di famiglia, dalle coppie coniugate ai conviventi alle famiglie ricostituite. Perno della comunità nazionale sono i diversi “format familiari”, evidenzia il Censis, ricordando che nel periodo 2000-2010 sono diminuite le coppie coniugate con figli (-739mila), mentre sono aumentate le coppie non sposate con figli (+274mila) e le famiglie con un solo genitore (+345mila). Nel periodo 1998-2009 sono aumentate le unioni libere (+541mila, arrivando in totale a 881mila) che, inclusi i figli, coinvolgono oltre 2,5 milioni di persone. E sono complessivamente 5,9 milioni gli italiani che hanno sperimentato nella loro vita una forma di convivenza libera. Le famiglie ricostituite (formate da partner con un matrimonio alle spalle) sono diventate 1.070.000. Quelle ricostituite coniugate sono aumentate di 252mila unità, arrivando in totale a 629mila. “Le diverse modalità concrete di essere famiglia rispondono al bisogno crescente di avere una relazionalità significativa”.[banner type="default" corners="rc:0"] L’apertura alle relazioni si accompagna però, quasi come controcanto, a una pulsione “law and order” verso l’idea che bisogna “darsi una regolata” nei confronti delle sregolatezze. Evidenzia la ricerca: “L’89% dei cittadini vorrebbe misure più severe contro le droghe pesanti, l’87% le ritiene auspicabili per contrastare i fenomeni legati alla guida pericolosa, il 76% nei confronti dell’abuso di alcol, il 74% verso le droghe leggere, il 71,5% nei confronti della prostituzione. La deriva restrittiva è meno intensa, ma comunque presente, nei confronti dei fumatori (il 52% vorrebbe provvedimenti più stringenti) e di chi mangia cibi ipercalorici che causano l’obesità (47%)”.
Be Sociable, Share!

Tags: ,