Apprendisti: in Italia sono pochi e mal formati, ma guadagnano di più

L’apprendistato in Italia è sui generis. Sono pochi gli apprendisti, poco formati, visto che la percentuale di quelli formati dalle regioni è di appena il 30% e hanno durata dei contratti brevi, mediamente di tre mesi, però ricevono stipendi elevati, in qualche caso pari al 90% di quelli previsti per un operaio.

 

Che l’apprendistato debba essere rivisto e rivalutato lo dicono in tanti, lo dice il ministro del lavoro Maurizio Sacconi e la Fondazione per la sussidiarietà Cometa e Regione Lombardia. Tutti sono comunque dell’avviso di considerare l’apprendistato la, o una, delle forme migliori per contrastare la disoccupazione, ma sono pochi gli apprendisti che in Italia sono coinvolti in attività formative, meno del 30% .

 

Nelle altre nazioni europee si punta molto sull’apprendistato ma si pagano meno gli apprendisti, in Inghilterra, ad esempio, la paga dell’apprendista è pari al 45% rispetto a quella dell’operaio cui si fa riferimento, in Germania si scende al 35% ed in Svizzera al 20% . Ma forse in quelle nazioni l’apprendista che si accontenta di una paga più bassa è più lungimirante che da noi, perché vede in quell’opportunità che gli viene data quella formazione necessaria per entrare a pieno titolo nel mercato del lavoro.

 

In Italia, come visto, gli apprendisti vengono retribuiti di più, visto che in media gli stipendi oscillano intorno al 70% nell'industria, dal 70 all'80% nei servizi e fino al 90% nell'artigianato.Ma, come abbiamo visto, nel nostro Paese di apprendisti se ne vedono davvero pochi. Dove si vive e si opera meglio allora?

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