Assistenza sanitaria: rischio concreto di non poterla più garantire

“Il nostro Sistema sanitario nazionale, di cui andiamo fieri, potrebbe non essere garantito se non si individuano nuove modalità di finanziamento”. Lo ha detto il premier Mario Monti intervenendo in collegamento a Palermo durante l’inaugurazione di un centro biomedico della fondazione Ri.Med. Per Monti, la crisi “ha colpito tutti ed il campo medico non è una eccezione.La sostenibilità futura dei sistemi sanitari nazionali, compreso il nostro di cui andiamo fieri – ha detto Monti – potrebbe non essere garantita se non si individueranno nuove modalità di finanziamento per servizi e prestazioni. La posta in palio è altissima”. Parole che hanno subito scatenato reazioni polemiche e preoccupate. Federcontribuenti ad esempio parte dalle parole di Monti per ricordare le difficoltà delle famiglie italiane contrapponendole all’assistenza sanitaria garantita ai parlamentari. L’associazione ricorda “i dati impietosi del sistema sanitario nazionale: circa 40 miliardi è la somma dei debiti delle varie regioni. Piemonte, con Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Calabria e Sicilia, sono sottoposte a piano di rientro. Questi numeri denunciano una mala gestione delle risorse pubbliche e difficile sembra l’individuazione dei responsabili”.[banner type="default" align="alignleft" corners="rc:0"] Il 67% degli italiani denuncia carenze di strutture, tempi di attesa troppi lunghi, rincari di medicine e ticket elevati. Attualmente, ai fini dell’esenzione sono individuate 56 malattie croniche ed invalidanti e 284 malattie rare. L’esenzione per reddito da diritto a ricevere gratuitamente le prestazioni specialistiche ma non comporta benefici per quanto riguarda l’assistenza farmaceutica. La recente manovra finanziaria (art.17, comma 6, del decreto legge n. 98 del 2011, convertito nella legge n.111/2011) ha reintrodotto l’obbligo per gli assistiti non esenti di pagare una quota fissa di 10 euro su tutte le ricette di assistenza specialistica ambulatoriale, in aggiunta all’ordinario ticket già in vigore. Poi ci sono personale infermieristico ridimensionato, posti letti eliminati, ospedali chiusi. Altro da aggiungere? Il fatto, contestato da Federcontribuenti, che[banner network="altervista" size="300X250" align="alignright" corners="rc:0"] l'articolo continua qui
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