Bene difettoso: a chi rivolgersi?

Lo sapevamo già. Chi acquista un bene e riscontra che questo è difettoso, deve far riferimento a chi gliel’ho ha venduto che deve prendersi l’onere di ripararlo, o sostituirlo in garanzia o provvedere al rimborso della spesa se non è possibile agire diversamente. Finalmente viene infatti ripresa una Direttiva Comunitaria della Corte di Giustizia dell’Unione Europea che con apposita Sentenza ha inoltre precisato che… anche se il venditore non è colpevole del problema, consegnando un bene non conforme, questi non ha correttamente eseguito l'obbligo che aveva assunto in forza del contratto di vendita e deve quindi farsi carico delle conseguenze. Da parte sua il consumatore ha, invece, pagato il prezzo di vendita, fiducioso nella conformità del bene consegnato. Pertanto, in una situazione in cui nessuna delle due parti contrattuali ha agito colpevolmente, è legittimo porre a carico del venditore le spese di rimozione del bene non conforme e di installazione del bene sostitutivo, dal momento che tali spese supplementari sarebbero state evitate qualora il venditore avesse fin da subito eseguito correttamente i propri obblighi contrattuali. I diritti conferiti ai consumatori dalla direttiva non pongono questi ultimi in una posizione più favorevole, ma ristabiliscono la situazione che si sarebbe verificata qualora il venditore avesse fin da subito consegnato un bene conforme. La Corte ha affermato, inoltre, che la direttiva osta ad una normativa nazionale che attribuisca al venditore il diritto di rifiutare la sostituzione di un bene non conforme, come unico rimedio possibile, in quanto essa gli imponga costi sproporzionati tenendo conto dell'entità del difetto di conformità e del valore che il bene avrebbe se fosse conforme. Tuttavia, in una situazione in cui la sostituzione del bene difettoso comporti costi sproporzionati, la direttiva non osta all'eventualità che il diritto del consumatore al rimborso delle spese di rimozione del bene difettoso e di installazione del bene sostitutivo sia limitato, ove necessario, ad un importo proporzionato all'entità del difetto di conformità e al valore che il bene avrebbe se fosse conforme. Nell'ipotesi di una riduzione del diritto al rimborso delle spese di cui trattasi, va attribuita al consumatore la possibilità di esigere, in luogo della sostituzione del bene non conforme, una congrua riduzione del prezzo o la risoluzione del contratto. Fonte: Help Consumatori
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