Bisogno soldi: vieni in banca da noi!

E’ mai possibile che le banche non si fanno mai mancare nulla per penalizzare i consumatori? E’ concepibile che un correntista per ritirare il proprio contante depositato in banca debba sottostare a continue vessazioni da parte degli Istituti di Credito? A quanto pare tutto questo malcostume è, ahinoi, possibile eccome! Lo denunciano le Associazioni dei Consumatori che hanno denunciato un vezzo diffuso dalle banche di casa nostra quando richiedono al correntista che richiede un prelievo dei propri soldi fino a tre euro di commissione per importi sotto i duemila euro. Come fa Cariparma, Monte dei Paschi, Ubi, Unicredit e, a quanto pare anche il gruppo BNL. La protesta ci arriva stavolta da Federconsumatori, Adusbef e Movimento Consumatori che hanno presentato un esposto all’Antitrust per pratiche commerciali scorrette. Per il Movimento Consumatori, si tratta di un'operazione "illegittima e inammissibile". Per Paolo Fiorio, responsabile del settore Credito & Risparmio del Movimento Consumatori, è "una nuova vessazione nei confronti dei risparmiatori. La tassa sul prelievo dei contanti è l'ultima trovata delle banche che ancora una volta operano di concerto in maniera anticoncorrenziale e a danno dei clienti, e in particolar modo, di quelli più deboli, quali gli anziani che non hanno grande dimestichezza né con Internet né con il bancomat. Si tratta di un nuovo balzello che, come la commissione di massimo scoperto, non ha alcuna giustificazione. Il Movimento Consumatori avvierà ogni iniziativa per bloccare questa nuova pratica commerciale scorretta". In queste proteste si vuole mettere a miglior conoscenza la stessa Banca d’Italia. A spiegarci il fenomeno è Fabio Picciolini, segretario nazionale Adiconsum, che così spiega: "La nostra interpretazione è totalmente negativa. Adesso il fenomeno è esploso ma già in passato alcune banche avevano fatto la stessa scelta. È un'operazione che non condivido e non condividiamo come Adiconsum. Innanzitutto, in questo modo si mette in difficoltà il cittadino: non tutti i cittadini hanno il conto online, la carta di credito o il bancomat e quindi sono costretti a prelevare in contanti. Secondo motivo: è vero che la banca deve svolgere un servizio, ma allo stesso tempo è vero che quel servizio è effettuato su soldi del cliente e su soldi sui quali non c'è ormai alcun interesse - prosegue Picciolini - Stiamo preparando una lettera di protesta, non alle singole banche perché sarebbe inutile, ma all'Antitrust e alla Banca d'Italia per chiedere che questa situazione non abbia più luogo". Ma perché mai le banche penalizzano in tale modo i propri correntisti? Per favorire l’uso della moneta elettronica, bancomat e carte di credito, con grave danno per le persone anziane che non sono molto pratiche di questi sistemi. Sostiene Picciolini: "Sulla guerra al contante siamo tutti d'accordo. Sappiamo che l'Italia è il paese nel quale si usa più contante di qualsiasi altro paese occidentale e questo è un fatto che doveva essere superato nel tempo. Ma da qui a penalizzare una fascia di cittadini, che vuol dire milioni di cittadini, che per vari motivi non hanno mezzi alternativi al contante, è sbagliato. La guerra al contante non si fa in questo modo - argomenta il segretario nazionale Adiconsum - Basterebbe che sulle carte di credito e sul bancomat si abbassassero i costi di tenuta. Secondo il sistema bancario, il costo dell'uso del denaro contante è annualmente di 10 miliardi di euro, fra imprese e banche: secondo loro vengono gettati 10 miliardi perché non si usano carte di credito o altri mezzi di pagamento. Perché non pensare che il risparmio ottenuto utilizzando la carta di credito al posto del contante non vada ad abbassare le condizioni praticate al cliente sui sistemi alternativi al contante?". Le carte di credito costano troppo e lì si blocca il consumatore. "Esatto - spiega Picciolini - Nel giorno in cui non ci fosse più contante in circolazione le banche avrebbero un risparmio di circa 10 miliardi. Diciamo che non potranno essere 10 miliardi: quello che si risparmierà venga però usato per sviluppare l'utilizzo di mezzi alternativi al contante. Uno dei modi per farlo è quello di abbassare i costi. Non vorrei, per essere chiari, che usare la carta di credito o i contanti a fine anno costasse allo stesso modo. Sarebbe un modo per penalizzare i consumatori". Giuliano Marchese Fonte articolo Sabrina Bergamini per Help Consumatori
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