Canone Rai: gli italiani non sono “bacchettoni”!
Trentaquattro secondi di insulto all’intelligenza media di un qualsivoglia contribuente. Così l’Aduc definisce lo spot che in questi giorni ricorda agli italiani che a gennaio si rinnova
l’abbonamento Rai.
Il messaggio che intende diffondere lo spot è chiaro: pur se usi la scatola del televisore per farci la casa delle bambole, o l’acquario o il barbecue,
devi comunque pagare la tua imposta.[banner type="default" align="alignright" corners="rc:0"] Chiaro, sì ma anche stupido nonché “sintomatico di un sistema economico, fiscale e amministrativo basato su arroganza, falsita’ e corporazioni”. L’Associazione non ha dubbi: si tratta di un’imposta sul contenitore.
L’Aduc non demonizza il servizio pubblico radiotelevisivo ma il metodo attraverso il quale viene chiesto ai contribuenti di pagare l’imposta: un metodo perverso che fa del canone Rai l’imposta più odiata dagli italiani.[banner network="altervista" size="300X250" corners="rc:0"]
Agenzia Help Consumatori
Tags: Associazioni Consumatori, canone rai
This entry was posted
on domenica, gennaio 13th, 2013 at 14:59 and is filed under Attualità, Difesa consumatori, Pubblica utilità.
You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed.
Both comments and pings are currently closed.