Carta di credito: buttala via, adesso c’è di meglio

In Italia abbiamo quasi un cellulare a testa, neonati compresi, visto che stiamo rasentando quota 50 milioni di telefonini nel nostro Paese. L’Italia per questa ragione ha un primato in tutto il mondo, ovvero, quello di detenere il più alto numero di cellulari. Visto che accade tutto questo nel nostro Paese, perché non sfruttare meglio le potenzialità dei nostri telefonini? Secondo lo studio Mobile Payment, realizzato dalla School of Management del Politecnico di Milano, il futuro del telefonino è quello di vederlo anche in campo nei sistemi di pagamento al posto del denaro contante e, perché no, della stessa moneta elettronica, bancomat e carta di credito. Per la verità anche adesso il cellulare assolve le modalità di pagamento mediante il download di diversi contenuti multimediali con giochi, file musicali, ricariche telefoniche etc. Per complessivi 700 milioni di euro transitati nel 2011 attraverso i telefonini. Ma si può fare molto di più allargando i servizi che il cellulare potrebbe garantirci. Le prime sperimentazioni relative al “Mobile Remote Payment” in Italia sono già partite: con questo sistema è possibile pagare beni o servizi attraverso l’invio di un sms. Molto arretrato è invece il “Mobile Proximity Payment”, un sistema di pagamento contactless basato sulla tecnologia Nfc (Near Field Communication). Gli ostacoli alla diffusione di questo metodo per le transazioni di denaro sono molti: da una parte, [banner type="default" align="alignleft" link="010312" text="000000" url="3844EB"]mancano infatti degli accordi tra esercenti, banche e operatori di telefonia mobile; dall’altra, non c’è ancora un’adeguata distribuzione di smartphone abilitati al Nfc. Attualmente in Italia ci sono 88 diversi servizi che consentono di usufruire del “Mobile Remote Payment” (nel 2010 erano solo 65). Quasi la metà di questi permette il pagamento dei parcheggi (45%), seguono le ricariche telefoniche (16%), il pagamento di biglietti e abbonamenti del trasporto pubblico locale, shopping on line e skipass. Un’unica azienda utilizza invece il “Mobile Proximity Payment”: si tratta della catena di fast food McDonald’s. Il gruppo Intesa Sanpaolo sta progettando servizio “contactless” che funzionerà attraverso l’utilizzo di una scheda sim avanzata da inserire all’interno del proprio telefono cellulare. L’ATM (Azienda del trasporto pubblico milanese) in collaborazione con Telecom sta studiando il progetto “Mobile Pass”, che dovrebbe consentire il pagamento del biglietto della metropolitana accostando il cellulare ai tornelli. La School of Management del Politecnico di Milano ha chiesto agli utenti quali servizi vorrebbero poter pagare tramite cellulare: i servizi più richiesti sarebbero il trasporto pubblico locale (il 42,5% degli intervistati è “molto interessato”, il 22,9% è [banner network="altervista" size="125X125" align="alignright"]“abbastanza interessato”) e l’acquisto dei biglietti del cinema (il 45% è “molto interessato”). Secondo gli studiosi del Politecnico, nel 2015 la spesa effettuata tramite cellulari potrebbe passare dai 700 milioni di euro attuali a 14 miliardi di euro. Una cosa è certa: considerata la passione per i telefonini degli italiani, in molti saranno ben contenti di sostituire la carta di credito con un click del cellulare.  
Be Sociable, Share!

Tags: , ,