La storia ha un aspetto persino comico della vicenda, un po’ grottesca ma realmente accaduta ma non per questo un po’ paradossale. Parliamo di violazione al
Codice della Strada.
La vicenda ha inizio quando un
automobilista, visibilmente ubriaco proprietario dell’
auto che decide, giustamente, di non guidare, affida il mezzo ad un amico. Tutto giusto se non fosse che… i due vengono fermati per un controllo da parte della
Polizia Stradale che scopre il proprietario dell’auto, in preda ai
fumi dell’alcol, sul sedile del passeggero e alla guida il suo amico completamente in stato di ebbrezza. Risultato, l’auto viene
sequestrata.
In giudizio il proprietario dell’auto richiede indietro la vettura, stante il fatto che quando sorpreso dalla Stradale non era alla guida del mezzo ed in effetti il
Tribunale da ragione al proprietario e procede per il dissequestro della sua macchina, ma la gioia per l’automobilista dura poco, perché, a breve, interviene la
Corte di Cassazione che ribalta la Sentenza del Tribunale, da ragione alla Polizia e confisca definitivamente l’auto.
Infatti, la Suprema Corte, con
Sentenza n. 34687 del 24 settembre 2010, ha ritenuto che se è vero che il proprietario dell’auto in quel momento perché ubriaco non conduceva il mezzo, vero è anche che non poteva non sapere che chi in guidava al posto suo era più ubriaco che mai e dunque il proprietario dell’auto non può definirsi estraneo alla vicenda che ha portato alla confisca del bene.
Conclusione, se siete ubriachi non fate guidare chi è più ubriaco di voi, meglio chiamare un
taxi, nella peggiore delle ipotesi, se è ubriaco anche il tassista, l’auto la confiscano a lui e non a voi!
Giuliano Marchese
Tags: corte di cassazione, Polizia Stradale
This entry was posted
on venerdì, gennaio 7th, 2011 at 14:19 and is filed under Attualità, Pubblica utilità.
You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed.
Both comments and pings are currently closed.