Crisi economica: una famiglia su due ha problemi a mantenere i figli a scuola

sfondo_scuola Il caro scuola colpisce le famiglie italiane: solo una su due ce la fa ad affrontare le spese scolastiche con il proprio reddito, mentre le altre devono ricorrere ai risparmi, all’aiuto di parenti e amici o ai prestiti. Per l’anno scolastico 2013/2014 le famiglie spenderanno in media 700 euro per ogni figlio, con un rincaro del 27% rispetto al 2012 e con punte di oltre mille euro per chi va al liceo. I dati sono dell’Osservatorio mensile Findomestic, che registra una nuova flessione della fiducia degli italiani. In media si spendono per la scuola 700 euro, con picchi di 1.073 euro per chi va al liceo. Va meglio per quanti frequentano le elementari: 480 euro. A tanto ammontano le spese scolastiche medie che le famiglie italiane dovranno sostenere per i loro figli: la media dei rincari è del 27,7% rispetto allo scorso anno scolastico, ma si registrano aumenti del 49,9% per le spese dei licei e del 47,7% per le spese degli istituti superiori, mentre quelle per le medie aumentano del 19,5%. Meglio solo le scuole elementari, con una flessione del 5%. Il 48% delle famiglie segnala un aumento delle spese rispetto allo scorso anno, tanto che solo una famiglia su due riuscirà a sostenerle con il proprio reddito. Gli altri dovranno ricorrere ai risparmi accumulati (25%), agli aiuti dei parenti (7%), alle borse di studio (6%) o a finanziamenti (1%). All’inizio dello scorso anno scolastico erano, invece, il 60% gli italiani che dichiaravano che sarebbero riusciti a provvedere attraverso il reddito ordinario. A pochi giorni dall’inizio delle lezioni, il quadro tracciato dall’Osservatorio mensile Findomestic è dunque molto chiaro. La spesa che inciderà maggiormente sul bilancio familiare resta quella dei libri (+8%), seguita da quella per i trasporti (+7%) e da quella per i pc (+5%). Giù solo quella per la cancelleria (-8%). Quest’anno, per risparmiare, si è ricorso massicciamente al canale online: 1 italiano su 4, infatti, ha usato la rete per comprare libri o dizionari, il 16% computer, il 14% cancelleria e l’8% abbigliamento. Seguendo questo andamento si spiega anche lo scarso livello di fiducia degli italiani. Non è da escludere, spiega l’Osservatorio Findomestic, che l’incremento delle spese per la scuola possa avere contribuito a generare scontento da parte degli italiani verso il sistema-Paese nel suo complesso: a settembre, infatti, il grado di fiducia è ridisceso a quota 3,09 (su una scala che va da 1 a 10 e che ha in 7 la sua soglia positiva), il secondo valore più basso registrano nel corso del 2013, che ha completamente vanificato il timido trend positivo dei mesi estivi.

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