Crisi economica: zero possibilità di uscirne quest’anno

crisi economica   Ultimamente gli articoli che leggiamo, a partire da questo sito, sembrano tutti votati alla malasorte, una sorte di pessimismo cosmico serpeggiante che ci fa interpretare la fine del tunnel più nera di quel che di fatto potrebbe sembrare. Non è un modo per rappresentare la realtà in modo distorto ammantandola di nero catastrofismo, è invece l’esatta rappresentazione di quel che stiamo vivendo e che vivremo, alla luce dei risultati che ci pervengono da una politica sorda, ottusa, concentrata, al solito, alla soluzione delle proprie beghe di palazzo, distante anni luci dalla realtà della gente e concentrata nel voler mantenere i propri privilegi anche quando sono a detrimento della gente comune. Risultato: nessuna possibilità di uscire dalla crisi quest’anno, nonostante gli sbandieramenti che ci vengono fatti! I motivi per i quali noi dalla crisi quest’anno non usciremo sono molteplici e si fondano su un presupposto di base. Non v’è alcuna volontà politica di far emergere l’Italia dalla crisi, perché tanti sono gli interessi delle lobby nel continuare a mantenere tale status quo. Ma non usciremo dalla crisi anche in virtù della continua calata del Pil, che già rispetto allo scorso anno è diminuito del 2,4%.[banner size="160X600" type="default" align="alignleft" border="F5F5F5" background="E3FFFA" corners="rc:0"] “La realtà ha superato ogni aspettativa, anche la più pessimista, smentendo in pieno chi intravedeva, già a fine 2012, l’uscita dalla crisi” commentano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, presidenti Federconsumatori e Adusbef, aggiungendo che si tratta di “un obiettivo ancora lontanissimo che, in assenza di provvedimenti mirati e di un governo forte e determinato in grado di attuarli, non sarà raggiunto nemmeno nel 2013”. Dello stesso avviso il Codacons secondo cui “il crollo della spesa delle famiglie residenti, precipitato del 4,4% rispetto al quarto trimestre 2011, è, infatti, drammatico e dimostra che il ceto medio è ormai diventato ceto povero, ridotto sul lastrico dalle troppe tasse e dai blocchi degli stipendi e delle pensioni”. “In queste condizioni è evidente che la priorità del prossimo Governo dovrebbe essere la riduzione delle imposte che colpiscono indiscriminatamente ricchi e poveri, come ad esempio farebbe l’Iva al 22%, e l’aumento di quelle che incidono solo sui ceti più benestanti” avverte l’Associazione. [banner network="altervista" size="120X600" align="alignleft" corners="rc:0"] “I quasi sette milioni gli italiani in grave crisi economica sono la prova provata di un calo dei consumi ormai insopportabile e specchio di una recessione che tarda ad essere sanata, aggravata dall’incertezza del quadro politico che non riesce a dare un Governo al Paese, con l’inevitabile aggravamento del quadro economico e sociale dello stesso” commenta, invece, Pietro Giordano, segretario generale Adiconsum. Di fronte a questo sfascio, come si può avere fiducia di chi, consapevole che stiamo vivendo sulla nostra pelle una crisi nera come mai dal dopoguerra, per sedare gli animi rassicura le masse asserendo che il peggio è già passato? Fonte: Help Consumatori
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