Equitalia: se ricevi questa lettera hai di che preoccuparti

Al contribuente italiano non viene fatto mancare nulla, adesso, in aggiunta a tutto quanto viene richiesto in fatto di adempimenti fiscali, è stata mandata una lettera il cui contenuto è tutt’altro che gradevole, vediamo di che si tratta. L’Agenzia delle Entrate ha infatti spedito una missiva che arreca la data di metà aprile, ma che sta arrivando in questi giorni, dove si prevede tutta una serie di adempimenti da parte dei contribuenti entro termini ristretti, ovvero, un mese dalla data della lettera e che dunque non possono essere rispettati perché la missiva è arrivata a ridosso della citata scadenza. [banner type="default" align="alignleft" corners="rc:0"]In tale lettera  è richiesta la documentazione inerente le detrazioni che il cittadino deve motivare, accludendo quanto spettante, pena la trasmissione ad Equitalia dell’imposta evasa.  C’è di più, al cittadino viene chiesto anche di allegare documenti relativi al periodo 2008/2010, tutta documentazione in parte inutile, così come custodita dai commercialisti e che dunque non viene più detenuta in casa da parte del contribuente. [banner network="altervista" size="300X250" align="alignright" corners="rc:0"]Il trabocchetto è evidente, mettere nelle condizioni il cittadino di essere ritenuto evasore, per tanti motivi, a partire dal recapito della lettera, inviata per posta ordinaria e senza data di invio e dunque, non è dimostrabile che sia arrivata in ritardo.  Inoltre reperire la documentazione non è facile e la sanzione è lì, pronta a scattare con interessi e quant’altro e, dunque, con lavoro aggiunto per Equitalia. Lo Stato sta di fatto chiedendo ai contribuenti un adempimento fiscale impossibile. E lo sta facendo violando una legge: l’articolo 3 dello Statuto del contribuente, infatti, stabilisce che si debba avere 60 giorni di tempo per adempiere a un nuovo obbligo fiscale.
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One Comment

  • Fabio ha detto:

    se nopn è raccomandata allora può anche non arrivare la lettera e come fanno a dimostrare che io l’ho letta?