Gli acquisti degli italiani? quasi tutti in discount

hard discount Un volantino con le offerte in promozione in una mano, sguardo attento sui ribassi presenti sugli scaffali del supermercato, sempre più acquisti fatti direttamente al discount: sono i consumi degli italiani negli anni della crisi, che ha cambiato le abitudini di acquisto. Fra le tendenze sempre più consolidate c’è quella della spesa a basso costo nei discount, alla ricerca di risparmi e promozioni: cinque famiglie su sette hanno provato almeno una volta l’acquisto in discount nei primi otto mesi di quest’anno. Si conferma così una tendenza che si è rafforzata con la crisi e si è consolidata nel passato biennio. La recessione, spiega un rapporto del Centro Studi Unimpresa che ha fatto un’analisi a campione su 18 mila esercizi commerciali associati, ha cambiato radicalmente le abitudini degli italiani al supermercato – dove si cercano sconti e promozioni e si acquista solo a prezzi ridotti – e spinto con sempre più forza verso le cattedrali del low cost. Il 71,8% degli italiani fa economia e così rispetto al primo trimestre dello scorso anno sono più che raddoppiati, tra gennaio e agosto, gli acquisti di offerte speciali. Nei negozi a basso costo si acquista poi di tutto: dagli alimenti alle bevande, ma anche prodotti per la casa e abbigliamento, gli sconti fanno gola a tutti e sono la risposta fai-da-te delle persone alla crisi. Nel carrello della spesa degli italiani, secondo quanto emerge dalla ricerca di Unimpresa, finiscono con sempre maggiore frequenza rispetto al passato prodotti offerti sugli scaffali con sconti, specie quelli con ribassi dei prezzi superiori anche oltre il 30% rispetto al listino ufficiale. Gli acquisti low cost nei primi primi otto mesi del 2014 sono cresciuti del 63%. Lo studio conferma che i consumatori sempre più spesso fanno scorte di prodotti a basso costo: sono esperti nei volantini, puntano direttamente sulle promozioni e nelle loro buste della spesa finisce solo quello che viene venduto in offerta, mentre sugli scaffali rimangono gli altri prodotti. Il risultato, afferma Unimpresa, è però una flessione dei ricavi degli esercenti che potrebbe raggiungere il 70%. Tutto questo in un contesto che, nel 2014, ha già visto un calo dei consumi del 2,6%. Per quest’anno non si prevede ripresa economica, dunque le vendite al dettaglio risentiranno negativamente di tutto questo: Unimpresa dice che i piccoli negozi sono sempre meno frequentati (-6,5%) e il trend è negativo anche per i supermercati (-2,1%) mentre solo i discount segnano una tendenza positiva (+4,8%). “Il bonus da 80 euro in versione una tantum non ha funzionato. Ora probabilmente sarà confermato per il 2015, ma si tratta di una scelta non condivisibile: avremmo preferito un intervento sull’Irpef strutturale perché altrimenti non è sicuro che ci siano benefici per la ripresa – dice il presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi – Al governo di Matteo Renzi abbiamo riconosciuto, nei mesi iniziali, un approccio diverso rispetto al passato. Il consenso attorno a questo esecutivo è sembrato importante e forse ora sta per essere sprecato. Serve una cura da cavallo per far ripartire l’economia. Giù le tasse, subito. Senza indugi o tentennamenti di sorta; la legge di stabilità deve rappresentare una scossa per il Paese”. Articolo redatto da Help Consumatori Sei il Visitatore N. contatore  
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