Governanti: vergognatevi! gli italiani fanno la spesa da pezzenti!

Ma perché i politici italiani non corrono a vergognarsi…. Perché i nostri governanti continuano a voler ignorare la qualità della vita scadente che hanno imposto agli italiani in pochissimo tempo? Un esempio per tutti? Il miserabile carrello della spesa ridotto all’osso da parte dei consumatori nostri connazionali. Il risultato è che il nostro carrello della spesa è un insieme di rinunce che contiene meno carne, pesce zero o quasi e sempre più pasta, pane, uova e patate. Ciò si sta traducendo in un vero e proprio attentato alla salute, venendo a mancare oggi più che mai, la possibilità di diversificare i cibi in tavola e, poiché dobbiamo pur nutrirci, lo facciamo con cibi che costano poco, spesso qualitativamente scadenti, o ingurgitati in grande quantità più per sedare la fame che per alimentarci correttamente e, paradossalmente oggi assistiamo ad un aumento del sovrappeso e dell’obesità, con tutto quel carico di malattie metaboliche e non solo, cui si va incontro proprio per non essere più nelle condizioni di variare i menù una volta giunti a tavola.[banner type="default" align="alignright" corners="rc:0"] Oggi le famiglie italiane stanno limitando quanto mai la spesa al supermercato, al punto che una famiglia composta da quattro persone non è più in grado di spendere, mediamente, più di 117 euro a settimana con tutto quello che ne consegue. Secondo le due più importanti Associazioni dei Consumatori, Federconsumatori e Adusbef, la spesa minima per i prodotti fondamentali di una famiglia tipo composta da 4 persone (2 ragazzi e 2 adulti), è di 116,54 euro alla settimana. Per le due associazioni, si tratta di “una spesa piena di rinunce, sia per gli adulti che per i ragazzi”. Risultato? Carne e pesce si consumano una sola volta a settimana, si rinuncia sempre più a biscotti, merendine, e prodotti confezionati, si mangiano più pasta, pane, patate e uova. “Tale andamento, purtroppo, non è una sorpresa, – spiegano Federconsumatori e Adusbef – ma è la diretta conseguenza dell’aumento dei prezzi e delle manovre economiche che si sono susseguite determinando, dal 2008 ad oggi, una caduta del potere di acquisto delle famiglie di oltre il 13,2%”.[banner network="altervista" size="300X250" align="alignright" corners="rc:0"]
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