Grande Fratello: Antitrust lo sanziona

Vi ricordate il televoto riguardante il programma televisivo dell’ultima edizione del Grande Fratello, quando le Associazioni dei Consumatori avevano denunciato irregolarità all’Antitrust? Ebbene, la denuncia dell’Unione Nazionali Consumatori è stata accolta e la direzione del programma è stata sanzionata con una multa di 60 mila euro. Secondo l’Antitrust, infatti, "Dalle evidenze acquisite nel corso del procedimento, il meccanismo del televoto, così come predisposto da RTI, non prevedeva alcuna forma di limitazione o di filtro al fine di ostacolare, o comunque rendere difficile l'intervento di soggetti professionali, diversi dai meri telespettatori. RTI aveva consapevolezza della sussistenza di potenziali alterazioni di un utilizzo improprio del meccanismo del televoto, derivante dalla possibilità di invii massivi di voti da parte di operatori specializzati, finalizzati a - o comunque suscettibili di - alterare gli esiti del reality. RTI, consapevole di tale situazione, avrebbe dovuto portare a conoscenza del pubblico il numero di voti validamente esprimibili e gli strumenti per controllare il rispetto di tale tetto nonché l'assenza di meccanismi in grado di prevenire all'origine eventuali utilizzi abusivi del televoto da parte di call center o di operatori specializzati". "La pratica commerciale - continua il provvedimento - deve pertanto ritenersi ingannevole, in quanto il comportamento omissivo di RTI incide su aspetti essenziali del servizio di televoto promosso e pubblicizzato nel corso delle trasmissioni, inducendo i consumatori ad assumere decisioni di natura commerciale che non avrebbero altrimenti preso. In particolare, i consumatori erano indotti a credere che il loro voto avrebbe avuto un ruolo più incisivo nei risultati del reality "Grande Fratello', non essendo stati adeguatamente informati della possibilità di votazioni massive da parte di operatori specializzati". "E' la prova che avevamo ragione - afferma il Presidente Codacons, Carlo Rienzi - Le reti televisive devono informare chiaramente i telespettatori circa il rischio di alterazione dei voti da parte dei call center. A nostro avviso, è impossibile escludere con certezza gli operatori specializzati dal televoto: proprio per questo tale sistema di voto andrebbe eliminato del tutto dai programmi televisivi". "Il provvedimento dell'Antitrust - commenta Massimiliano Dona Segretario generale dell'UNC - segna una tappa importante nella nostra sfida alla televisione che tradisce gli utenti lucrando in modo scorretto sul desiderio dei telespettatori di interagire con determinati programmi: i reality sono stati finalmente messi a nudo ed ora si mostrano per quel che sono: un vile strumento di approfittamento della dabbenagine di chi crede di poterne decidere gli esiti televotando da casa". Ma l'UNC non si fermerà qui e invita gli interessati a segnalare la propria posizione sulla pagina Facebook "petizione per un televoto pulito" perché l'Associazione andrà fino in fondo annunciando di avere in cantiere "una class-action per ottenere il rimborso dei soldi spesi per televotare."  
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