Immigrazione: le disgustose frasi dei tanti buonisti di turno davanti alla morte!

immigrati sera Trovo vergognosa e disdicevole l’azione fatta da tanti buonisti, spesso da strapazzo, nel pubblicare la foto del bimbo morto affogato nelle acque del Mediterraneo nel tentativo di sbarcare sulle nostre coste. Trovo vomitevole non solo il fatto di pubblicare la foto, fatto questo che avrebbe pure un senso se servisse a testimoniare la sofferenza e la fine prematura di un essere umano, ma in special modo, trovo ributtante aggiungere alla drammatica tragica immagine didascalie o commenti del tipo… adesso saranno contenti coloro i quali gridano a gran voce che dobbiamo rimandarli a casa, oppure quelli che vorrebbero respingerli bloccando le partenze e via di seguito. Speculare sulla morte di un bambino, fosse egli veneto, napoletano, siciliano, siriano, etiope o di qualsiasi altra nazionalità è vergognoso e squallido. Nessuno di quelli che invocano la linea dura nel contrastare gli sbarchi, vorrebbe mai assistere alla fine di un bimbo privato della sua vita, dei suoi sogni di bambino, dei suoi giochi e di tutto quanto un piccolo si aspetterebbe dalla vita. A persone normali, comunque la pensino sulla vicenda, stringe il cuore vedere quel corpicino esanime investito dalle onde della risacca, privo di ogni movimento e di un sia pur minimo respiro, impietrito come solo la morte può indurre. Allo stesso modo non mi piace nemmeno la posizione di chi usa la foto per cavalcare quell’altra tesi, non del tutto lontana dalla realtà, tuttavia, secondo la quale questi sono i risultati di chi agevola le traversate verso l’Europa illudendo la gente a partire. Le dimensioni di un fenomeno voluto Nell’annoso dibattito che oggi si fa a proposito dell’immigrazione dissennata e senza regole, a nessuno o a pochi ho visto fare, fra coloro che fanno i buonisti ad oltranza, un ragionamento sensato che cercasse di comprendere cosa davvero ci sia alla base di queste partenze indiscriminate. Nessuno si è chiesto che al di là della sparuta minoranza dei veri profughi, a Mineo in Sicilia su oltre 3000 immigrati i veri profughi si contano sulle dita di una sola mano, non vi fossero interessi beceri, complotti internazionali tanto potenti da far leva su Chiesa, Governi di molte nazioni, intellettuali e certa stampa schierata. Nessuno si chiede quali sordidi interessi si agitano nelle menti di chi vuole che l’Europa diventi un miscuglio di razze, di religioni, sede di conflitti sociali dove sarà per primo il lavoro a risentirne, quando saranno così confusi gli scenari che a cominciare proprio dal bene primario che è il lavoro, la gente si butterà a capofitto non sul lavoro stesso, ma sulla possibilità di ottenere un’occupazione sia pure senza regole e senza garanzie, ma appena sufficiente ad aver garantito quel minimo utile pur di soddisfare i bisogni elementari dell’individuo, almeno un pasto principale e questo lo si ottiene incrementando quella che non è una fisiologica migrazione, ma un’invasione senza regole e senza fine, perché così è stato deciso, che lo si voglia o meno. Le mafie internazionali si ingrassano sui pensieri belli dei buonisti Nessuno si chiede quali organizzazioni malavitose internazionali si agitino dietro questo fenomeno che, guarda caso, ha avuto il suo culmine nel bel mezzo di una crisi economica soprattutto occidentale, voluta anch’essa, proprio per livellare al ribasso il costo del lavoro, per far scomparire la PMI, facendo fallire gli imprenditori, inventandosi il  credit crunch, da parte delle banche centrali per non finanziare più l'economia, tutto a favore delle multinazionali in modo da controllare dall’alto consumi, movimenti, spese, acquisti e quant'altro ma sopratutto ad abituarci a considerarci fortunati, anche avendo pochissimo e sempre meno, fino quasi niente nel confronto di chi ci viene detto sta sempre peggio di noi. La nota frase: l’immigrazione rende più della droga! Poi c’è l’ultimo anello della filiera, rappresentato da quelle organizzazioni, associazioni, cooperative, spesso emanazione di partiti politici di chiaro colore politico, che speculano su queste immigrazioni e i cui interessi sono diametralmente opposti a quelli della popolazione ospitante che si trova a doversi far carico dei costi economici e sociali che questa immigrazione immancabilmente comporta. Se nelle Nazioni da cui partono gli immigrati, fatta eccezione per coloro che scappano veramente dalle guerre che sono davvero una piccola percentuale, esistono sistemi messi in piedi da chi lucra sul traffico di essere umani, che incentiva le partenze, agevola gli sbarchi, agendo sulle popolazioni locali, sui giovani, in particolar modo inducendoli a partire, influenzandoli, irretendoli, promettendo loro quello che qui da noi è impossibile trovare, ai buonisti di turno importa poco. A loro importa etichettare come razzista e fascista chi cerca di dare una risposta al fenomeno facendosi delle domande e auspicandosi che un’invasione di questo genere si arresti e subito e sapendo che non si arresterà con le belle frasi di circostanza e con un’accoglienza indiscriminata e senza regole, ai danni dei Paesi ospitanti. Tutto ciò, senza tuttavia restare indifferente al dramma di un bambino che muore in fondo al mare e che viene portato a riva dai flutti di un mare impietoso, come impietosi sono coloro che hanno permesso che tutto ciò accadesse, con buona pace dei benpensanti di turno e delle belle frasi di cui per prima la Chiesa è capace! Giuliano Sei il Visitatore N. contatore
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