Italia: un vecchietto dopo un ictus

Strano Paese l’Italia, riesce a stare fra i primi dieci più industrializzati, eppure, ogni “botta” che si rispetti, pensiamo alla crisi, infligge sofferenza al Paese, tant’è che ogni volta che l’Italia va giù difficile sembra la ripresa, stentata, lenta e faticosa. Guardiamo il Pil, con entusiasmo lo si considera in positivo ed in effetti, meglio poche manciate di punti che un Pil negativo, ma che ripresa è se il Pil nel primo trimestre non è andato oltre lo 0,1%? Certo la crisi bancaria non ha intaccato molto il nostro Paese e i conti pubblici hanno retto ma i danni della crisi sono definiti quasi permanenti. Diverse le cause del declino e della lenta e stentata ripresa del nostro Paese. Un Paese che è ingessato, che non si apre a nuove sfide, che non ha risorse, non ha energia e detiene scarse infrastrutture. Insomma, c’è chi ha paragonato l’Italia alla stregua di un vecchietto defedato che dopo un ictus, anche se ripresosi, comincia a zoppicare per tutta la vita. Ecco, l’Italia, se non abbiamo il coraggio di infondere novità vitali per il nostro Paese, finirà per somigliare sempre più e drammaticamente a quel vecchietto!
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