Meno sprechi, meno riscaldamento e meno spese condominiali. E’ la spending review degli italiani, di coloro che hanno risposto al sondaggio lanciato da
Casa.it che ha chiesto loro quali misure mettono in atto per
contrastare il rincaro dei prezzi, in particolare all’interno delle
mura domestiche. Innanzitutto riducono l’uso del riscaldamento: il
39% dei rispondenti, soprattutto nel nord Italia dove il riscaldamento rappresenta il 30% circa del budget condominiale, si preoccupa di far corrispondere la temperatura all’interno delle unità abitativa all’effettiva necessità. Il
riscaldamento, in sintesi, è la
maggior fonte di spreco percepita dagli italiani; per questo, l’intenzione dichiarata più di frequente (54% dei rispondenti) è di passare da un sistema centralizzato a più
impianti autonomi o
semi-autonomi che permetterebbero un potenziale risparmio del 25/30%.
Più limitata, invece, la scelta di inserire
valvole termostatiche sui caloriferi (6,5%), probabilmente a causa del prezzo piuttosto elevato (140-180 € al pezzo).[banner size="160X600" type="default" align="alignleft" corners="rc:0"]
Emerge anche una particolare sensibilità verso la ricerca di
fonti energetiche più ecosostenibili che, nel lungo periodo, possano garantire un risparmio in bolletta. Per il 20% dei rispondenti installare un
impianto fotovoltaico rappresenta una scelta da prendere in considerazione: seppur siano da prevedere esami di fattibilità e il costo sia elevato, la spesa viene ammortizzata in circa 5/7 anni, al termine dei quali il condominio sarà in grado di risparmiare fino al 10/15%.[banner network="altervista" size="120X600" align="alignright" corners="rc:0"]
Allo stesso tempo c’è una larga maggioranza, l’87% degli intervistati, che pone attenzione alle spese condominiali
rimandando gli interventi straordinari non urgenti (81%),
valutando più preventivi per le spese indispensabili (72%) e
tagliando ove possibile sulle spese ordinarie (71%). Per
il 53% dei residenti in condominio diventa necessario riconsiderare le
spese di portineria, che oscillano tra i 30€ e i 60 € al mese,
a favore di contratti con imprese di pulizia esterne.
All’interno delle mura domestiche le cose non stanno meglio: il 40% dei rispondenti ha dichiarato inoltre di
aver cambiato le proprie utenze domestiche di gas ed elettricità scegliendo il fornitore più conveniente, mentre il 37% ha
disdetto almeno un abbonamento alla pay tv.
Agenzia Help Consumatori
Tags: crisi economica, riscaldamento
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on mercoledì, settembre 18th, 2013 at 12:28 and is filed under Economia e borse, Finanza.
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