Un bel dilemma la stime degli
italiani in vacanza, da una parte le
Associazioni dei Consumatori, Adoc in testa, che parlano di un italiano su cinque che andrà in vacanza e di tutti gli altri a casa, senza considerare che anche fra quelli che vanno in vacanza questi faranno viaggi brevi ed economici. Dall’altra le parole entusiaste del
ministro del Turismo, Maria Vittoria Brambilla, quando asserisce che rispetto allo scorso anno i vacanzieri in Italia sono aumentati del 2%. Infine, c’è una stima di mezzo meno confortante.
Secondo lo studio
Censis-Confocommercio, infatti, sei italiani su dieci resteranno a casa, persino di più rispetto al quadro a prima vista pessimistico stilato dall’Adoc.
E allora a chi credere? Forse ai fatti. L’ultimo week end da bollino nero, nonostante la tanto attesa ressa ai
caselli autostradali, ha fatto registrare invece poco traffico e tanti
alberghi vuoti. Per non contare che secondo i dati Censis-Confcommercio la vacanza dell’italiano medio non supererebbe i sette giorni, mentre nella attuale pur disastrata, economicamente, Spagna, la vacanza dello spagnolo medio è di dieci giorni e se poi andiamo a vedere le risorse dell’italiano che dovrebbe andare in vacanza scopriamo un dato inquietante.
Il budget dei nostri connazionali è ristrettissimo, 680 euro contro i 1.570 spesi dai francesi, i 1.200 dai tedeschi, i 1.000 dai britannici.
Al di là di questi dati che parrebbero inconfutabili, nessuno studio è in grado di fotografare la situazione delle vacanze degli italiani che comunque, stretti da una crisi sempre più grave, a tutto pensano meno che andare in vacanza anche se….
C’è un ultimo aspetto che potrebbe in qualche modo consolarci un tantino. Ovvero, gli abitanti del bel Paese prenotano le vacanze all'ultimo momento. Secondo Lastminute.com, soltanto 20 giorni prima della partenza, in media. In Spagna, per esempio, i giorni sono 86, in Gran Bretagna 45. Sempre che il dato sia affidabile.
Tags: Adoc, Associazioni Consumatori, Censis, vacanze
This entry was posted
on mercoledì, agosto 3rd, 2011 at 10:51 and is filed under Attualità, Primo piano, Pubblica utilità.
You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed.
Both comments and pings are currently closed.