Manovra Monti: disgustosa e iniqua vergogna di Stato

Manovra giusta? Manovra salva Italia? e chi la deve salvare sti Italia andata in frantumi? Vogliamo che a salvarla sia chi ha come obiettivo quello di cercare di salvarsi dai propri debiti che ha dovuto contrarre per non colare a picco, oppure chi in qualche modo ha partecipato allo sbando, oppure ancora, chi avrebbe il modo di partecipare al salvataggio senza risentirne in alcun modo?Ma siamo sempre lì, un premier che anche stavolta è abituato a sedere fra suoi pari, accanto a banchieri, finanzieri e uomini di potere, può anche lontanamente immaginare quanta fatica faccia il povero pensionato e il povero lavoratore a stipendio fisso, fino a giungere a chi un lavoro deve inventarselo, per tirare a campare? No, sicuramente e al Monti di turno interessa poco se  la sua manovra  costa da un minimo di 625 ad un massimo di 2.985 euro a famiglia, appunto a lui… che gli frega? Infatti a Mario Monti, che è riuscito a partorire questa Finanziaria e che ha trovato per una volta d’accordo gli opposti schieramenti politici, si pensi a PDL e PD che suggeriscono la fiducia, non interessava molto far cassa sul posto riservato alle barche di lusso, o sull’inutile superbollo per le auto oltre un certo numero di cavalli di potenza, perché sapeva bene che quei gettitiro non avrebbe superato i 285 milioni di euro, almeno per quanto concerne i natanti di lusso, una goccia in fondo ad un oceano, ma serviva per dare dar bere agli italiani l’amaro calice e non certo a quel dieci per cento di nostri connazionali che detiene la metà delle risorse economiche del Paese, ma al restante 90 per cento di italiani, alcuni dei quali sono in stato di miseria, ma che non potranno più lamentarsi sapendo che anche i ricchi piangono…. Ma voi, l’avete mai visto un ricco piangere perché gli chiedono qualche euro per il posto della barca di lusso? Se l’avete visto piangere, quel ricco dovrebbe vergognarsi!   A piangere saranno sempre i soliti, che han finito per abbruttirsi, irrigidirsi i muscoli del volto a forza di dar sempre addosso a loro. Chi sono questi brutti italiani? Quelli che appartengono a famiglie di lavoratori e pensionati, dei disoccupati manco parliamo perché a quella categoria appartengono persone che non si può più nemmeno nominare se vogliamo immaginare il loro stato d’animo. Alle famiglie che un lavoro o uno straccio di lavoro ce l’hanno, la manovra costa,  secondo Adusbef e Federconsumatori qualcosa come 1.173 euro all’anno, a ciò si giunge se sommiamo 206 euro per il taglio delle pensioni e per risorse tagliate agli Enti Locali che se la prenderanno con i poveri cristi soliti, cui si aggiungono 907 euro per maggiori imposte. Vogliamo vederci più chiaro?   Stop all’indicizzazione delle pensioni oltre i 935 euro al mese, leggi 43 euro all’anno Taglio agli Enti locali, leggi 163 euro Aumento dell’Iva (dall’ottobre 2012) leggi 270 euro Aumenti dell’Imu (ex Ici) sulla prima casa leggi 440 euro Aumento carburanti leggi 120 euro Aumento dell’imposta di bollo sui depositi titoli fino a 50.000 euro, leggi 47 euro Aumento dell’addizionale regionale dello 0,3% leggi 90 euro.   E c’è un termine con i quale alla fine tutti gli italiani dovranno avere dimestichezza, la parola diseguaglianza, che per par condicio, riguarda tutti i Paesi occidentali, lo ha detto l’Ocse, ma in Italia, nazione in cui non ci facciamo mai mancare nulla, la disuguaglianza fra abitanti è inverosimilmente aumentata. Un esempio per tutti? Pensiamo ad un lavoratore con un reddito medio alto. Si lamenterà anche lui, ma per lo meno a questo lavoratore lo stipendio da un anno ad un altro è aumento dell’uno virgola uno per cento, se invece andiamo a guardare cosa accaduto ai redditi bassi ci accorgiamo che tali redditi, sempre da un anno ad un altro, sono aumentati, quando sono aumentati e non diminuiti, dello 0,2%, quasi sei volte di meno: cos’è questa se non diseguaglianza. Ma di fronte ad un disastroso scenario economico e sociale del nostro Paese, non poteva mancare la voce attenta e puntuale dell’Adoc, l’importante Associazione dei Consumatori che traccia un quadro ancor più tragico della situazione se si pensa che in questo caso l’incidenza sulle famiglie a causa della manovra sarà di poco meno di 2.900 euro all’anno, come dire che gli italiani lavoreranno sempre tutto l’anno ma verranno pagati solo per dieci mesi, i restanti due mesi daranno il frutto del loro lavoro al Fisco sotto diverse voci. Tant’è che a dire del presidente dell’associazione dei consumatori, Carlo Pileri,
“le famiglie potranno contare solo su undici mensilità: l’aumento dell’Iva al 21% e l’aumento delle accise sui carburanti introdotti nell’ultimo anno hanno già comportato un aggravio di spesa medio di 480 euro l’anno per famiglia. Ai quali vanno aggiunti gli aumenti e i rincari dalla recentissima manovra, pari a 2.895 euro l’anno. Alla fine del prossimo anno le famiglie avranno subito un aggravio di spesa totale di 3300 euro, l’equivalente di due mensilità medie, il 16% del reddito complessivo”.
E visto che il Governo Monti ha la sfacciataggine di parlare di manovra equa, sentite quanto è equa la manovra se solo si pensa che chi guadagna 30 mila euro all’anno, si trova a corrispondere 480 euro in più di tasse all’anno, pari all’1,6% del proprio reddito imponibile e chi dichiara invece 50.000 euro all’anno paga in più 780 euro di tasse pari all’1,58%. Se poi andiamo a toccare i redditi più ricchi, pensiamo a chi guadagna 100 mila fino a 150 mila euro all’anno, pagherà 1.483 euro per maggiori imposte che però, equivalgono allo 0,98% dei propri redditi. A Mario Monti, ci sei o ci fai? Volete vedere quanti visitatori ha avuto questo articolo? cliccate sul tasto accanto
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