Natale: “verde” Natale!

  Che cosa potevamo aspettarci se non assistere ad un Natale gramo, povero, con i consumi ridotti all’osso, addirittura un Natale povero come non mai dagli ultimi dieci anni in qua. A dirlo è la Coldiretti e le diverse Associazioni dei Consumatori che denunciano come questo Natale a fronte di una spesa per cibi e bevande quantificata in due miliardi e trecento milioni, si sia speso il 18% in meno rispetto allo scorso anno. Insomma, meno di così si era speso prima del 2000, ma attenzione, si giunge a tanto se non si attualizzano i dati di dieci anni fa. Secondo il Codacons, il budget per i festeggiamenti è stato di 48 euro in meno rispetto al 2010. Per i nove italiani su dieci che hanno scelto di festeggiare in casa a prevalere è stato il Made in Italy con meno caviale, ostriche, salmone e champagne. La maggior parte delle tavole sono state imbandite con menù a base di prodotti o ingredienti nazionali con una spesa stimata, dice Coldiretti, in 850 milioni di euro per pesce e le carni compresi i salumi, 490 milioni di euro per spumante, vino e altre bevande, 400 milioni di euro per dolci con gli immancabili panettone, pandoro e panetteria, 270 milioni di euro per ortaggi, conserve, frutta fresca e secca e 190 milioni di euro per formaggi e uova. E che ancora gli italiani non abbiamo imparato a non sprecare lo rivela un altro dato, quello che indica come un quarto delle portate natalizie e prenatalizie sia finita nei rifiuti, leggi, più di mezzo miliardo. Cosa si è sprecato di più? I prodotti già cucinati e quelli più deperibili come frutta, verdura, pane, pasta, latticini e affettati. «Un’abitudine, che soprattutto in un momento di difficoltà generale», spiega ancora la Coldiretti, «sarebbe bene cambiare, riciclando gli avanzi con nuove ricette».
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