Nell’Italia della Spending review: si tagliano ospedali e tribunali e si spreca e tanto altrove!

tale e quale

Nessuno è inossidabile e nel mondo dello spettacolo a volte il peso degli anni, l’usura del tempo, rende meno sfavillanti le performance di stelle e stelline di una ribalta spenta che difficilmente potrà più riaccendersi ed in questa vetrina appannata, mestamente occupata da ex regine ed ex re del piccolo o grande schermo, capita sovente di vedere gente dello spettacolo fuori forma, acciaccati, sfibrati; una sorta di raduno di auto d’epoca dove nemmeno il polish, generosamente distribuito sulla pelle a volte piena di rughe dei protagonisti, fa più il suo dovere! E così si creano ad arte programmi patetici, alla stregua dell’”Isola dei Famosi”,  Ballando con le Stelle” e oggi è la volta di  Tale e Quale”, lo show del venerdi sera condotto da Carlo Conti.loretta goggi a tale e quale

In questa sorta di sagra del pezzo d’epoca, sempre di moda, lustrato ad arte per fare ancora bella figura, sia pure in un angolo buio della casa per non far troppo trapelare le sue crepe, ritroviamo cantanti, ex star, divi più o meno in auge qualche tempo fa, impegnarsi in imitazioni di loro colleghi, spesso pure defunti. Insomma una sorta di “Corrida” paesana affrontata da gente del mestiere, spesso malconcia ma con una caratteristica di fondo… alla sagra dello stagionato d’epoca di qualità, gli sprechi a carico della collettività non mancano di certo!

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Perché l’Italia è un Paese strano, da una parte si inneggia alla spending review, quando si tratta di andare a colpire la gente comune e così si tagliano servizi, ospedali, tribunali e quant’altro, dall’altro si spreca altrove e spesso lo si fa senza ritegno, a partire dai compensi nel mondo dello spettacolo, della politica, dello sport e chi più ne ha più ne meta. E l’ultimo esempio, ovviamente solo in ordine di tempo, sia chiaro, è  proprio incarnato dallo spettacolo  “Tale e Quale”…

Nella giuria di "Tale e quale show" c'è infatti un trio composto da Christian De Sica, Claudio Lippi e Loretta Goggi, quest’ultima si porterebbe a casa 60 mila euro a puntata - e le puntate previste sono 12 al momento - De Sica di 50 mila euro e infine Claudio Lippi «solo» 12,5 mila euro. A conti fatti, l’attempata Loretta accresce il suo conto in banca di ben 720 mila euro in soli tre mesi, seguita dai 600 mila di De Sica e 150 mila di Claudio Lippi. Quasi mezzo milione di euro va invece a Carlo Conti che dirige il tutto. [banner network="altervista" size="300X250" align="alignright" corners="rc:0"]

Probabilmente ci parleranno di ritorno economico della Rai da questi programmi, forse ci propineranno dati e share afferenti da questi palinsesti più o meno traballanti, se si pensa che basta una fiction della concorrenza per mandarli in crisi…. Insomma, le giustificazioni non mancheranno di certo da parte di dirigenti e amministratori vari di mamma Rai. Ma in un momento tanto tragico, economicamente parlando, per l’Italia, se solo pensiamo a chi va in pensione con 600 euro al mese, a chi non va proprio in pensione e tira la carretta inventandosi il quotidiano, a chi perde il lavoro e non lo ritrova più, a chi non può permettersi più nulla, possiamo sempre contrapporre la logica dei ritorni economici di aziende spendaccione che oltretutto sono in perdita a spese della collettività, come capita alla Rai e inculcare ai soliti poveri cristi che devono tirare la cinghia all’infinito, che tali sprechi alla fine fanno bene a tutti?

G.Marchese

Fonte: La Notizia

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