“…..Politici delinquenti”: e scoppia il finimondo!

Ci si può, da una parte comportarsi in maniera discutibile e dall’altra lamentarsi se qualcuno te lo fa notare con toni un po’ pesanti?. Non si potrebbe, ma c’è chi, come i politici italiani, quando si tratta di comportamenti credono ancora di essere al di sopra delle parti. L’ultimo esempio, purtroppo solo in ordine di tempo, visto che chissà a quanti altri comportamenti analoghi assisteremo, è avvenuto qualche giorno fa, quando un conduttore radiofonico della Rai, per aver detto in trasmissione, commentando i costi per la collettività del ristorante del Senato, “se questi delinquenti facessero il loro lavoro sarebbe tutto a posto. Il problema è che non lo fanno”, ha finito per essere censurato lui, visto che adesso rischia un provvedimento disciplinare da parte del direttore generale di mamma RAI. Eppure, la parola delinquente è ben classificata nella lingua italiana, ad esempio Wikipedia scrive che delinquente è colui che commette un fatto anti-sociale ritenuto reato dalla legge penale. La delinquenza è una condotta illegale contro le persone, i beni e le proprietà altrui. In essa possono intendersi tutti i reati contro la persona, il patrimonio ed ogni proprietà in genere….. E, per caso, far ricadere sulla collettività qualcosa come sei milioni di euro all’anno, solo per spese di ristorazione che è poi ciò che si risparmierebbe se si abolissero i piccoli comuni in Italia, lo dice la Maggioranza, non é una condotta illegale contro la collettività? Maurizio Belpietro, giornalista attento e puntuale, attualmente direttore del Giornale, che le cose le dice, nonostante sembri a volte troppo schierato, proprio commentando i costi del ristorante del Senato, ha reputato che sei milioni di euro all’anno, solo per la voce pasti, è un gravissimo scandalo e un furto ai danni dello Stato. E chi commette furti ai danni dello Stato, cos’è…. un delinquente o un benefattore dell’umanità? Aveva torto Belpietro quando ha scritto quelle cose o adesso bisognerebbe prendere provvedimenti anche contro di lui? Ammettere poi che i nostri politici non fanno il loro lavoro ed avere il coraggio di dirlo in radio, è un’offesa tanto grave al punto da meritare una presa di posizione da parte dei vertici dell’azienda per la quale si lavora, oppure, è, o dovrebbe essere, sacrosanto poterlo gridare alla Nazione? Anche perché, ora che ci fanno passare il messaggio che gli italiani se lavorano pure in quelle che erano considerate festività non religiose, chissà quanti soldi pubblici risparmiano, assistiamo, purtroppo poco attoniti, all’evidenza che i nostri politici hanno un tasso di assenteismo del 50%, la loro settimana lavorativa dura tre giorni, dal martedi al giovedi ed è anche previsto che godano di 60 giorni di ferie all’anno. Se poi la ramanzina ci viene dal Presidente del Senato, Renato Schifani che si è lamentato con il Presidente della Rai invitandolo a prendere provvedimenti contro il conduttore del programma radiofonico colpevole di aver usato la parola delinquenti nei confronti dei politici per le ragioni che abbiamo visto, è persino paradossale. Perché non ha battuto ciglio quando il ministro Brunetta ha chiamato delinquenti i dipendenti pubblici che lavorano poco? Perché i dipendenti della Fiat che non volevano rinunciare alla perdita di dieci minuti di pausa al giorno, avrebbero rovinato l’Italia e distrutto il marchio della Casa di Torino e a chi lavora tre giorni a settimana non si può sollevare critica alcuna? Insomma, con queste prese di posizioni da parte dei vertici della politica, oltre a far ridere amaramente l’Italia, si finisce col riportare in auge un vecchio malcostume che ci sembrava avessimo superato definitivamente, quello della censura, che chissà perché, ha conservato intatto il sapore odioso della dittatura, dando l’impressione che si possa dire tutto di tutti, meno, in questo caso, dei politici i quali, non hanno ancora capito che se non vogliono rischiare di andarsene a casa in malo modo, dovrebbero demolire una volta per tutte l’idea di appartenere alla famosa casta ma per farlo dovrebbero convincersi che la casta esiste e non è un’invenzione dei giornali. Peccato che chi ci governa e chi sta all’opposizione, non se ne sia ancora accorto.
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