Pronto soccorso: un milione di pazienti in meno in un anno, stiamo tutti bene!

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In altri tempi una notizia del genere ci avrebbe rallegrato, scoprire infatti che da un anno ad un altro in Italia sono calate di un milione le presenze degli ammalati al Pronto Soccorso è sicuramente positivo. Ma in tempi di crisi come questi, siamo sicuri che non si frequentano più i Pronto Soccorso perché la salute è dalla nostra parte? Oppure c’è qualcos’altro che in qualche modo spiega questa nuova tendenza?

Intanto, come evidenziato dal sistema informativo Emur del Ministero della Salute, si sono registrati 1 mln di accessi in meno rispetto al 2011: si è passati da 14.479.595 a 13.433.427 del 2012. Un numero sicuramente cospicuo che però potrebbe non spiegarsi con il miglioramento dei servizi territoriali nelle regioni, semmai nell’impossibilità da parte dei pazienti di non poter essere sempre in grado di far fronte alle cure dei PS da quando questi hanno previsto delle partecipazioni economiche a carico dei pazienti per le visite specialistiche.[banner type="default" corners="rc:0"]

Ora, tranne che per le emergenze – afferma Giovanni Bissoni, nell'editoriale al nuovo Quaderno di Monitor, collana supplementi della rivista dell'Agenas - è comunque chiesta al cittadino una compartecipazione, e questo potrebbe avere spinto molti a rinunciare a tale "canale di accesso" alla specialistica». Insomma, a causa della crisi anche il ticket previsto per i codici bianchi al Pronto soccorso diventa, per molti, una spesa comunque da evitare, e questa potrebbe essere una ragione alla base dei diminuiti accessi registrati nel 2012. Più in generale, rileva l'Agenas, il problema degli accessi non urgenti ai servizi di emergenza-urgenza è ampiamente diffuso sia nel contesto internazionale sia in quello italiano.[banner network="altervista" size="300X250" corners="rc:0"]

 

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