Sicurezza: aumentano i reati, ma non tutti!

Non è che la notizia diffusa dall’Osservatorio nazionale del crimine, riguardo l’aumento dei furti in Italia nell’ultimo periodo, ci coglie del tutto di sorpresa. All’aumentare della crisi economica, della difficoltà nel trovare sbocchi per la propria vita, mista a disperazione, si scivola più facilmente nel delitto, anche perché, sovente, si finisce col considerare la carriera criminale l’unica alternativa valida per affrancarsi dal bisogno. Risultato, in un anno, ovvero, dal luglio 2010 al 2011, i furti con scasso sono aumentati del 7% e riguardano sempre di più le residenze principali delle vittime. Ma nel contesto sono aumentati anche i reati contro la persona, in questo caso è aumentato il bullismo, quasi sicuramente complice una Società che non è più in grado di dettare le regole ed un sistema giudiziario che non è capace di applicare sempre le Leggi e garantire la certezza della pena. Questi ultimi reati hanno visto sempre più protagonisti minorenni, tant’è che i ragazzi punibili penalmente, ovvero di età compresa fra i 14 e i 18 anni, che si sono macchiati di un reato, sono aumentati di numero. E c’è di più. Oggi il ragazzino che commette un crimine è più determinato e, dunque, più pericoloso di un tempo, lo dimostra la “qualità” dei reati, sempre più contrassegnati da aggressività e fin’anche ferocia, si pensi ai delitti contro la persona passati dal 74,25% del 2010 all’82,82%, così come sono aumentati anche i reati contro il patrimonio del 46,57%. La lotta alle organizzazioni malavitose Non si può non ricordare il successo ottenuto dal Governo e dunque dalla Magistratura e dalle Forze di Polizia contro la mafia e le organizzazioni criminali in genere di stampo mafioso. Si pensi ai più di 9000 mafiosi, con un aumento del 31%, alla cattura di 32 latitanti di massima pericolosità, con un incremento del 78% e agli arresti di 470 latitanti totali, con un aumento del 19%. Le operazioni di polizia giudiziaria, infine, sono arrivate a 818 complessivamente. Nell’aggressione ai patrimoni si è sviluppata un’azione molto intensa che ha portato risultati significativi, «sono stati sequestrati 42.832 beni, di cui 2.486 aziende per un controvalore di circa 19mila miliardi di euro, che rappresenta un incremento di più di tre volte rispetto ai risultati dello stesso periodo precedente». Le confische sono anch’esse rilevanti «con 7.747 beni per un controvalore di più 4miliardi e 209 milioni di euro, che rappresenta quasi sei volte il risultato rispetto al triennio precedente. La distribuzione geografica vede le prime sei regioni che hanno la quasi totalità dei beni. I risultati migliori si sono infatti ottenuti in Sicilia, Campania, Lazio, Calabria, Puglia e, al sesto posto ritroviamo la Lombardia, che è tra le prime come presenza di beni sequestrati e confiscati alla criminalità. Queste sei regioni fanno registrare 22.5 miliardi di euro pari al 97% del valore complessivo». L’Osservatorio nazionale del crimine sottolinea anche il successo ottenuto nella diminuzione, avvenuta tra il 2009 ed il 2010, del numero di incidenti stradali e relativo numero di morti. Ma poiché si tratta di un numero ancora eccessivamente elevato, la proposta di proporre l'introduzione nel nostro ordinamento penale del reato specifico di ‘omicidio stradale’, sembra ricevere un accoglimento condiviso equamente da entrambi gli schieramenti politici. Si tratta di modificare, davanti a precise situazioni, il reato di omicidio colposo in stradale. Ovvero, liberare la condanna del reato da quelle attenuanti rappresentate dal’abuso di alcol e uso di sostanze stupefacenti alla guida, ritenendole esse stesse aggravante del reato, al punto che hanno determinato l’evento luttuoso stesso, così come, nella proposta, dovrebbe non trovare più applicazione il beneficio del rito abbreviato e del patteggiamento, di fronte ad un crimine stradale. Dall’analisi dell’Osservatorio vien fuori un quadro non del tutto delineato sulla lotta ai reati e sulla sicurezza in generale. Perché a fronte dell’aumento di reati contro la persona e il patrimonio, resta preoccupante il trend riguardante i minori, sempre più coinvolti in crimini spesso gravissimi e che sovente sfuggono dal controllo delle Forze dell’Ordine.
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