Spesa al supermercato: risparmiare si può!

supermercati

Caccia al supermercato dove si risparmia di più. Scegliere dove andare a fare la spesa, facendo attenzione ai prezzi e alla marca, permette di risparmiare fino a 1500 euro l’anno, che possono diventare addirittura 3500 se si rinuncia ai prodotti di marca e ci si converte agli hard discount. Un’inchiesta di Altroconsumo su 950 punti vendita in tutta Italia – da Bolzano a Palermo – ha confrontato spesa e prezzi per verificare quanto si può risparmiare scegliendo il supermercato più economico.

"Una famiglia italiana media spende al supermercato, secondo l’Istat, 6.372 euro l’anno, che corrispondono quasi al 20% dell’intero budget familiare”, ricorda Altroconsumo nell’indagine. Tutto questo in un contesto di indubbia crisi economica, di flessione del potere d’acquisto delle famiglie e di aumento dei prezzi. Nell’inchiesta stessa l’associazione ricorda che l’aumento dei prezzi sui prodotti confezionati è stato del 2,8% in media rispetto allo scorso anno, ma con punte particolarmente elevate per il caffè (più 23%), per la passata di pomodoro (più 11%), per cioccolato e shampoo (più 9%), ma anche per detersivi per piatti e prodotti a base di tonno. Dunque, “scegliere bene dove fare la spesa può far risparmiare fino a 1.500 euro all’anno, che salgono a 3.500 se si rinuncia ai prodotti di marca”, afferma l’associazione.[banner network="altervista" size="120X600" corners="rc:0"]

L’inchiesta ha monitorato quasi 900 mila prezzi e  950 punti vendita (162 ipermercati, 603 supermercati, 185 hard discount) in 61 città. Ci si è basati su alcuni carrelli-tipo, uno costituito da 531 prodotti di marca di 104 tipologie diverse (come biscotti, frutta, detersivi, bibite), escludendo gli hard discount, l’altro riempito con le versioni più economiche trovate negli scaffali. Il dato principale che emerge dalla ricerca è che sul risparmio non influisce solo la tipologia di punto vendita e l’insegna: ci sono grandi risparmi se si approfitta degli sconti, se si rinuncia alla marca, se si va negli hard discount, dove il risparmio può arrivare al 61%. E in tema di qualità, Altroconsumo non sembra preoccupata: “E la qualità? Spesso non ha niente a che vedere con il prezzo o il marchio famoso, e i nostri test sono lì a dimostrarlo. Imparate a scegliere i prodotti migliori leggendo attentamente le etichette”, si legge nell’inchiesta.[banner size="120X600" type="default" align="alignleft" corners="rc:0"]

Secondo le indagini dell’associazione, scegliere se approfittare delle offerte oppure abbandonare il prodotto di marca può portare a risparmi considerevoli: “24% di spesa in meno se si scelgono i prodotti di marca in offerta; 38% in meno se si opta per i prodotti col marchio dell’insegna del supermercato; 55% di esborso in meno se i prodotti sono sempre quelli primo prezzo; ben 61% in meno se si abbandonano i prodotti di marca, scegliendo l’hard discount. La spesa annua può diminuire fino a 3.500 euro”.

Altro dato da considerare è la concorrenza presente sul territorio. “Certo, alcune città dove la concorrenza tra insegne è particolarmente vivace offrono maggiori possibilità di risparmio rispetto ad altre in cui il panorama è più piatto e i prezzi tutti allineati verso l’alto”, evidenzia Altroconsumo. Così, ad esempio, le regioni meno care della media sono Toscana, Umbria, Veneto ed Emilia Romagna, mentre quelle più care della media sono Trentino, Valle d’Aosta, il centro-sud (Marche, Abruzzo, Lazio, Basilicata e Calabria) e le isole Sicilia e Sardegna, “dove invece la battaglia tra insegne langue”.

I punto vendita in assoluto meno caro è stato trovato ad Arezzo. La spesa media più bassa di tutte le città esaminate è a Pisa (5.969 euro), seguita da Firenze e Verona: in tutte queste città la spesa media di una famiglia è di circa 6 mila euro l’anno. Sotto i 6.200 euro l’anno è la spesa media a Perugia, Modena, Vicenza, La Spezia, Alessandria, Parma, Padova. All’estremo opposto si trovano invece le città in cui la spesa media non scende sotto i 6.600 euro e, in più, il risparmio possibile è risicato: Cagliari, Siracusa, Catania e Aosta. Qui si fa sentire soprattutto la mancanza di concorrenza.

Ci sono poi situazioni particolari: ad esempio, i risparmi che si possono ottenere a Roma e Ancona, che comunque hanno prezzi più alti della media, si aggirano intorno ai 1000 euro (segno che premia il punto vendita più conveniente) mentre Torino e Napoli hanno entrambe prezzi nella media, ma nella prima si può risparmiare oltre 900 euro l’anno, a Napoli invece i risparmi non superano i 300 euro, segno che i prezzi in città tendono a concentrarsi intorno a un livello medio generale. In ogni caso, evidenzia Altroconsumo, risparmiare si può.

Art. redatto da Help Consumatori

 

Be Sociable, Share!

Tags: ,