Sprechi: in Italia un prodotto su tre finisce nell’immondizia

  Sembra paradossale, ma nonostante si parli spesso di crisi economica e quando non lo si fa è solo per spostare un po’ il problema, in Italia si assiste ogni anno ad una mole enorme di alimenti buttati nell’immondizia, con sprechi immani, basti solo pensare che le derrate alimentari che vengono sciupate nel nostro Paese ammontano al 30% del cibo acquistato, almeno secondo le stime della Coldiretti.   Un fatto grave, se si pensa che a fronte di tali sprechi ci sono famiglie italiane che vivono al di sotto della soglia della povertà e che non riescono ad acquistare neanche lo stretto necessario per alimentarsi. Eppure, facendo una media su base nazionale, nel 2010 nel nostro Paese sono finiti nella spazzatura qualcosa come il corrispettivo di merce pari a 400 euro circa. Un fenomeno che tende a decrescere tuttavia negli anni, se solo si pensa che nel 2009 la merce buttata nell’immondizia ammontava a oltre 500 euro a famiglia.   Resta il fatto che i Paesi ricchi, cui fa parte anche l’Italia, gettano un terzo delle derrate alimentari acquistate in eccesso, di queste, il primato spetta ai prodotti freschi, uova, latte, latticini, carne e derivati vari, cui si aggiunge il pane e l’ortofrutta. A Natale e a Pasqua il fenomeno si acuisce ancor di più, al punto che su dieci prodotti acquistati, tre e mezzo vengono sicuramente buttati, perché acquistati in eccesso e due prodotti su dieci si gettano perché scaduti o deteriorati.   Se vogliamo analizzare il fenomeno, questo deve ricondursi alle condizioni economiche generali degli italiani che, vivranno momenti difficili dal punto di vista economico, ma almeno adesso, non sono ancora stretti dai morsi della fame. Lo dimostra il fatto che nell’immediato dopoguerra se avessero condotto una ricerca mirante a stabilire quanto sprecavano gli italiani non si sarebbe di certo giunti a queste impressionanti cifre. Insomma il benessere aiuta a sprecare perché ci fa acquistare di più, anche il superfluo.   C’è anche da dire che è la stessa pubblicità martellante a sedurci facendoci spesso acquistare prodotti che sappiamo già in partenza che non consumeremo. Poi ci sono i centri commerciali sempre zeppi di offerte convenienti a cui non si può rinunciare e che dire della sempre maggiore diffusione di confezioni eccessivamente grandi che contengono un eccesso di prodotto difficile da consumare prima della scadenza. E se il fenomeno è diffuso nelle famiglie, lo stesso problema, amplificato a dismisura, è presente anche all’interno di aziende, supermercati e centri commerciali che non sempre provvedono al reso della merce invenduta che finisce direttamente nel cassonetto dei rifiuti.
Be Sociable, Share!

Tags: , ,