Tappeti persiani: guarda la sorpresa
Tappeti comprati durante viaggi in Turchia? CEC: in Italia costano la metà Fare una vacanza in Turchia e tornare con un tappeto tipico del posto, ormai è un must. Spesso durante la vacanza vengono organizzate vere visite guidate a fabbriche di tappeti, gioielli o pelletteria, durante le quali i consumatori vengono sollecitati ad acquistare questi prodotti.
Ma una volta rientrati dalla vacanza c’è una sorpresa: il tappeto persiano acquistato a carissimo prezzo in Italia costa la metà. A segnalarlo è il Centro Europeo Consumatori (CEC) Italia – ufficio di Bolzano che sta ricevendo in questi giorni lamentele di consumatori altoatesini che durante una vacanza in Turchia hanno partecipato a delle visite guidate a diverse fabbriche. Invece che in spiaggia, i consumatori hanno passato svariate ore in fabbriche di tappeti, gioielli o pelletteria, dove sono stati sollecitati ad acquistare questi prodotti. In motli casi gli oggetti sono pagati con carta di credito o con addebiti sul conto corrente; in altri casi i consumatori pagano un anticipo del prezzo, si portano a casa l’anello scintillante e una volta a casa bonificano il saldo. Ma al rientro in Italia si scopre che l’acquisto non è stato un grande affare. Anche se la Turchia non fa parte dell’UE e anche se a questi contratti non si applica la normativa europea a tutela del consumatore, il diritto turco prevede un diritto di recesso quando i consumatori hanno acquistato un prodotto durante una visita organizzata dall’organizzatore del viaggio e durante la quale sono stati “invitati” a comperare questi prodotti.[banner type="default" corners="rc:0"] Il venditore di tappeti (o di gioielli o di pelletteria) deve informare per iscritto sulla presenza del diritto di recesso. Il termine per recedere è di 7 giorni e in questo periodo il professionista non può accettare pagamenti. Se il venditore non fornisce le informazioni sul diritto di recesso, questo diventa di durata illimitata e il consumatore non è obbligato a restituire la merce a proprie spese. Ma spesso la realtà è un po’ diversa: le lettere di recesso a volte vengono ignorate, in altri casi non sempre l’anticipo viene restituito. Per questo motivo i consumatori dovrebbero rivolgersi anche all’organizzatore del viaggio visto che tutto sommato questo ha accompagnato le persone alla fabbrica e dunque dovrebbe per lo meno invitare il proprio partner contrattuale turco a restituire l’anticipo. Per maggiori informazioni il Centro Europeo Consumatori di Bolzano è a disposizione chiamando il numero 0471/980939 oppure inviando una e-mail a info@euroconsumatori.org.[banner network="altervista" size="300X250" corners="rc:0"]
Tags: Associazioni Consumatori
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on martedì, aprile 23rd, 2013 at 11:31 and is filed under Attualità.
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La ringrazio molto per le informazioni utili su questo argomento interessante.