Tassa sul biglietto del cinema: alle Associazioni non piace

Questa legislatura era stata salutata con lo slogan, niente mani nelle tasche degli italiani, sarà stato così? Forse, fatto sta però che dal prossimo primo luglio, tanto per iniziare, andare al cinema costerà un euro in più, tale contributo che andrà a rimpolpare le casse dell’erario, fa parte del Decreto Milleproroghe e dovrebbe durare fino al 2013, anche se si sa, in Italia le cose provvisorie diventano definitive, benzina docet. Alle Associazioni dei Consumatori tale balzello non piace proprio, lo afferma a chiare lettere anche Adiconsum che si dichiara fortemente preoccupata - dichiara Pietro Giordano, segretario nazionale - per il continuo stillicidio di tasse più o meno occulte, come l'ulteriore balzello di un euro sul biglietto del cinema, che sommandosi alla pressione fiscale già elevata sulle famiglie, le buste paga e sulle pensioni dei consumatori, finiscono con l'erodere i redditi di gran parte degli italiani, deprimendo ulteriormente i consumi e quindi l'attività manifatturiera e i servizi. E' l'ora di combattere efficacemente l'evasione fiscale e spostare quote di prelievo fiscale sulle rendite, iniziando da quelle finanziarie, e sui consumi pregiati". Ad Adiconsum si associa anche Federconsumatori che insieme ad Adusbef, aveva segnalato un aumento delle presenze nelle sale cinematografiche, in crescita di oltre il 18%, inquadrandolo come fenomeno di "consumo consolatorio" in una situazione di crisi. Commenta dunque il presidente Federconsumatori Rosario Trefiletti: "Ogni giorno assistiamo ad aumenti di tasse e tariffe che ricadranno sul già infimo potere d'acquisto delle famiglie italiane. In coerenza con questo atteggiamento e visto che i cittadini del nostro Paese , come atto consolatorio della situazione di crisi in cui vivono, hanno aumentato le presenze nei nostri cinema si è bene pensato di punirli aumentando loro il biglietto di ingresso di un euro con aumenti percentuali del 15-25 %. Così facendo non si puniscono solo gli spettatori ma si colpisce un intero settore importante per l'economia e per la cultura del Paese, coerentemente con i pesanti tagli allo spettacolo in generale. Ci auguriamo che in un sussulto di responsabilità ciò venga abolito e comunque Federconsumatori metterà in campo ogni iniziativa anche di carattere legale per la sua abolizione". Giuliano Marchese Fonte: Help Consumatori
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