Tredicesima: addio!

Altro che tredicesima, secondo l’Associazione Artigiani Piccole Imprese (CGIA) quest’anno in molti rinunceranno ad ogni sorta di spesa straordinaria natalizia, proprio perché non godranno di alcuna tredicesima.   I motivi sono sempre i soliti, le troppe tasse e la contestuale stretta creditizia ad opera delle banche. Secondo Giuseppe Bortolussi segretario della Cgia, che afferma, considerata la scarsa liquidità a disposizione, “molti piccoli imprenditori decideranno di onorare gli impegni con il fisco e di posticipare il pagamento della   tredicesima, mettendo in difficoltà, loro malgrado, le famiglie dei propri dipendenti”.[banner type="default" corners="rc:0"]   D’altra parte le imprese, già dall’inizio di quest’anno, “navigano a vista”. “Se consideriamo che la produzione  industriale è scesa del 6,5% e gli ordinativi del 10,4%, appare evidente che – come sottolinea l'Associazione Artigiani e Piccole Imprese - la situazione in capo alle imprese, soprattutto quelle di piccola dimensione, sia peggiorata drammaticamente”. Secondo Bortolussi pochi sono stati i fortunati a riuscire ad avere un piccolo prestito bancario in virtù della garanzia di proprietà del negozio o del capannone, pertanto, coloro che non hanno alcuna chance di ottenere un finanziamento si trovano costretti a dilazionare le uscite.[banner network="altervista" size="300X250" corners="rc:0"]   Risultato, su cento imprese, almeno 30 non saranno in grado di elargire alcuna tredicesima e così, su dieci italiani appartenenti alla schiera dei dipendenti, ce ne sarà uno che non godrà della tredicesima mensilità. Eppure molti confidavano proprio sulla tredicesima per pagare l’IMU, un balzello tutt’altro che indifferente, perché pur avendo un costo medio di 136 euro si toccano punte fino a 470 euro (427 euro a Milano, 414 a Rimini, 409 euro a Bologna e 323 euro a Torino); una media di 745 euro per la seconda casa e gli altri immobili, i più colpiti dall’IMU, con punte di 1.885 euro a Roma, 1.793 euro a Milano, 1.747 euro a Bologna e 1.526 euro a Firenze. Ma le tredicesime servivano anche per far fronte alle bollette rincarate anch’esse, come quelle del gas e della luce, per non contare le semestralità del mutuo della casa e di quelle incombenze che di solito chi gode di questa possibilità sposta proprio a dicembre.   Secondo il sondaggio Confesercenti-Swg, per quasi sette italiani su dieci (68%) la parola d’ordine sarà “risparmio”.  Un imperativo che secondo Federconsumatori Adusbef, rischia di aprire uno scenario drammatico per l’intera economia: “Ogni famiglia spenderà in media circa 148 euro, quindi l’11-12% in meno rispetto al 2011. Se, come annunciato, le tredicesime di circa il 10% dei lavoratori di molte piccole e medie imprese (pari a circa 3 milioni di lavoratori stando ai dati CGIA) dovessero slittare a dopo Natale, la contrazione rischia di essere addirittura più marcata“.  
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