Whatsapp: ci sono divieti che tutti ignoriamo, eppure sono importanti

WhatsApp-   Usiamo Whatsapp con tanta disinvoltura e nel farlo siamo in ottima compagnia se solo consideriamo che nel mondo siamo più un miliardo di persone fra uomini e donne ad utilizzarlo. Eppure la ormai diffusissima app ha delle limitazioni e dei divieti che ignoriamo allegramente e che invece potrebbero costarci anche caro. Non sappiamo o semplicemente ignoriamo il fatto che Whatsapp non può essere utilizzato dai minori di 16 anni. Lo sapevate? Ma a giudicare il fatto che, almeno a star dietro ad un sondaggio effettuato da MecSkuola-net, su cento ragazzi di età inferiore ai 16 anni, settanta di loro lo usa in barba alle prescrizioni che lo vietano a quell'età, evidentemente questo divieto sfugge ai più. Chi ha creato questa ormai arcinota applicazione lo cita a chiare lettere nei termini e nelle condizioni, eppure i ragazzini non ci fanno nessun caso e meno che meno i loro genitori. C'è un'altra limitazione prevista da questa applicazione che non scoraggia gli utenti di Whatsapp.   Ovvero, il regolamento vieta l'invio di messaggi il cui contenuto potrebbe essere di natura pornografica, razzista, offensiva, minacciosa, illegale e diffamatoria ed è inibita agli utenti che si collegano da Paesi soggetti a embargo da parte degli Stati Uniti o che sono da questi ritenuti “simpatizzanti dei terroristi” o, ancora, che facciano parte di una delle liste “proibite” dalla Casa Bianca. Di contro Whatsapp si limita ad inserirlo nei termini contrattuali senza verificare se poi l'utente si attenga o meno ai divieti imposti nell'utilizzo del servizio. Però ciò non significa che in caso di violazione la mancata osservanza o cnoscenza dei termini contrattuali faccia ricadere eventuali illeciti sulla Società che gestisce i servizi, tutt'altro, visto che senza neanche farci caso, quando abbiamo scaricato l'app non abbiamo fatto neanche caso alla parte che ci informava che è l'utente l'unico responsabile dei contenuti pubblicati, identificato dal numero che appare sul display del proprio telefono e del ricevente, e, dunque, l'unico chiamato a rispondere per qualsiasi violazione perpetrata o danno causato. Giuliano
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