Chi l’avrebbe mai detto, a seconda della
farina che consumi paghi le
tasse. Sembra buffo, ma è reale, visto che la
Corte di Cassazione con l’Ordinanza
15580/2011 ha reso possibile quest’ulteriore strumento per far pagare le tasse chiamato
farinometro!
Tutto, ovviamente, parte dagli
studi di settore, quel farraginoso strumento che considera evasione tutti quei parametri che non sono coerenti con lo stile di vita del
contribuente. Paghi molta
energia elettrica, consumi molta
benzina, acquisti
auto di grossa cilindrata etc., come fai a dichiarare tanto poco, allora evadi e io, Fisco, ti mando
l’accertamento induttivo per vedere davvero come te la passi e quanto in effetti guadagni.
Ed ecco come funziona il
farinometro, così come accade adesso con il
bottigliometro e poi con il
tovagliometro…. Facile adesso immaginare a cosa ci si riferisca. Se un artigiano consuma molta farina per preparare dolciumi o pasti in genere, troppe bottiglie per il proprio bar o ristorante, troppi tovaglioli, per le ovvie ragioni, come fa a dichiarare tanto poco al Fisco ed ecco l’accertamento induttivo inesorabile quanto mai.
Insomma, non si scampa più all’inesorabile
Agenzia delle Entrate…. Ma sarà poi così tanto vero?
Tags: accertamento fiscale, agenzia delle entrate, fisco
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on venerdì, luglio 29th, 2011 at 09:30 and is filed under Attualità, Finanza, Fisco, Pubblica utilità.
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