Farinometro: consumi troppa farina, allora evadi!

Chi l’avrebbe mai detto, a seconda della farina che consumi paghi le tasse. Sembra buffo, ma è reale, visto che la Corte di Cassazione con l’Ordinanza 15580/2011 ha reso possibile quest’ulteriore strumento per far pagare le tasse chiamato farinometro! Tutto, ovviamente, parte dagli studi di settore, quel farraginoso strumento che considera evasione tutti quei parametri che non sono coerenti con lo stile di vita del contribuente. Paghi molta energia elettrica, consumi molta benzina, acquisti auto di grossa cilindrata etc., come fai a dichiarare tanto poco, allora evadi e io, Fisco, ti mando l’accertamento induttivo per vedere davvero come te la passi e quanto in effetti guadagni. Ed ecco come funziona il farinometro, così come accade adesso con il bottigliometro e poi con il tovagliometro…. Facile adesso immaginare a cosa ci si riferisca. Se un artigiano consuma molta farina per preparare dolciumi o pasti in genere, troppe bottiglie per il proprio bar o ristorante, troppi tovaglioli, per le ovvie ragioni, come fa a dichiarare tanto poco al Fisco ed ecco l’accertamento induttivo inesorabile quanto mai. Insomma, non si scampa più all’inesorabile Agenzia delle Entrate…. Ma sarà poi così tanto vero?
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