C’è un incubo incombente che unisce i vari gestori di
telefonia mobile, questa sorta di tormento li unisce tutti, italiani e stranieri, ma per noi, comuni mortali, il loro tormento potrebbe rivelarsi una vera e propria liberazione gioiosa.
Di cosa parliamo? Del fatto di poter godere di
telefonate gratis, messaggi inclusi, coi nostri telefonini. Una realtà che a breve potrebbe interessarci tutti e che prevede la scomparsa definitiva della
scheda SIM. Una realtà che potrebbe palesarsi ai nostri occhi in breve tempo grazie ad un’inedita tecnologia sviluppata dal ricercatore Paul Gardner-Stephen della Flinders University di Adelaide, Australia, insieme agli studenti dell’Istituto Nazionale di Scienze Applicate di Lione, e sfrutta la modalità di trasmissione
wi-fi dei cellulari, che li trasforma in
router temporanei, e in caso di necessità gli
hot spot dei dintorni, consentendo a due telefonini distanti qualche centinaio di metri di comunicare direttamente tra loro, senza collegarsi alla rete telefonica di un operatore.
Ma la comunicazione potrebbe essere possibile anche con telefonini posti più a distanza gli uni dagli altri con una sorta di rete senza fili a maglia, oppure, in gergo,
wireless mesh network, che consente alla telefonata di viaggiare in maniera decentralizzata, svincolata da quella della telefonia mobile. Le reti
mesh potrebbero diventare particolarmente fitte nelle grandi metropoli dei paesi sviluppati, dove chiunque possiede un cellulare. [banner type="default" align="alignright" border="FFFFFF" corners="rc:0"]Naturalmente i telefonini interessati devono avere installato un opportuno
software, e gli Android possono scaricare da qualche settimana l’app gratuita Serval, ancora in fase beta e quindi dai risultati piuttosto scadenti. Tuttavia nella prossima versione Serval utilizzerà direttamente le frequenze Gsm, il che potrebbe creare qualche problema in Europa, in quanto le sue reti
mesh sarebbero in grado di sfuggire a ogni controllo, commerciale o amministrativo. In effetti Gardner-Stephen sostiene che la diffusione del sistema sia prioritaria nei paesi in via di sviluppo trascurati dagli operatori telefonici, in quelli dove vige un rigido controllo delle reti di comunicazione o nelle zone colpite da catastrofi naturali che hanno danneggiato le reti. [banner network="altervista" size="300X250" align="alignleft" corners="rc:0"]Ma aggiunge anche che Serval ristabilisce il vero potenziale della telefonia mobile, azzerato dagli interessi economici degli operatori: “negli anni ’80 gli ingegneri che lavoravano sui primi prototipi avevano prefigurato delle reti
mesh, semplici ed economiche, ma le compagnie telefoniche avevano impedito loro di lavorare in questa direzione perché volevano conservare il loro modello piramidale controllato dall’alto, ereditato dalla telefonia fissa, tecnicamente arretrato ma commercialmente molto redditizio. Ancora oggi -aggiunge l’ideatore di Serval- se i cellulari non possono comunicare direttamente a livello locale è per i blocchi imposti dagli operatori che obbligano gli utenti a passare attraverso i loro trasmettitori e dunque dai loro sistemi di fatturazione”.
Fonte: Unione Nazionale Consumatori da un articolo di Angelo Galippi
Tags: gestori telefonia, sms, telefonate
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on mercoledì, giugno 6th, 2012 at 15:54 and is filed under Attualità, Primo piano, Pubblica utilità, Tecnologia.
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