Per molti
automobilisti è paragonabile al
lupo cattivo delle favole…. Cosa sarà mai, se non la consapevolezza di aver perso il
biglietto in autostrada, complice la fretta di risalire in auto dopo una sosta, oppure, a causa del nostro bambino che insiste per giocarci fino a smarrirlo. L’evento non è infrequente, ma, ovviamente, non irrimediabile.
L’incubo degli automobilisti che perdono il biglietto è quello di dover corrispondere l’importo del
pedaggio più distante e così, magari eravamo entrati in autostrada per risparmiare una manciata di chilometri e ci troviamo costretti a corrispondere un pedaggio pari a centinaia e centinaia di chilometri. In effetti ciò è quanto capita secondo l’Articolo 176/16 del Codice della Strada.
Ma non tutto è perduto, esiste anche la possibilità di compilare una
autocertificazione dove si dichiara, sotto la propria responsabilità, l’effettivo casello di entrata autostradale, in modo da pagare quanto in effetti dovuto. Ciò però non significa che si può fare i furbi, perché se da un lato dichiarando il falso si risparmiano tanti soldi, dall’altro, una volta scoperti, fatto semplice visto le tante telecamere disposte sulla rete autostradale, si rischia grosso, anche sul piano penale.
Per evitare il tutto basterebbe un
Telepass, oggi ce ne sono anche ricaricabili, che evita di dover custodire biglietti e ricevute varie. Ma gli italiani, chissà perchè, non ospitano volentieri lo strumento a bordo… appunto, chissà perché!
Tags: autostrade, telepass
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on domenica, ottobre 16th, 2011 at 10:56 and is filed under Attualità, Primo piano, Pubblica utilità.
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