Gas: ultima vergogna italiana

Altra vergogna, semmai ne mancavano in Italia, riguarda la spesa degli italiani per le forniture del gas. Oggi paghiamo bollette che sono le più alte dal 1996, col risultato che le famiglie si ritroveranno a pagare rispetto al 2000, ben 446 euro in più sulla bolletta e c’è di più. L’aumento del gas rispetto allo scorso anno è stato di ben 117 euro che in percentuale si legge il 10,2%. Risultato, l’aumento per i costi del gas, un bene essenziale nelle famiglie italiane, è stato di ben 446 euro, rispetto a quanto accadeva 12 anni fa. [banner type="default"] A dircelo il Creef – Centro ricerche economiche educazione e formazione di Federconsumatori e sono costruite, per il 2012, in base alle nuove tariffe dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas. La spesa media annua è calcolata sulla base di un’utenza domestica con consumo di 1400 metri cubi di gas. Secondo i dati Federconsumatori, dal 1° gennaio 2010 a oggi la bolletta del gas registra aumenti record e “il rincaro che si prospetta nel primo trimestre 2012, pari a 32 euro, si aggiunge a quelli già registrati nel 2010 (+92 euro) e nel 2011 (+139 euro)”. “Questo trend di aumenti ininterrotti, i cui effetti si percepiranno soprattutto in inverno, determinerà – spiega Federconsumatori – il superamento della spesa record del 2011, attestandosi quest’anno, secondo le previsioni del Creef, a 1276 euro per una famiglia tipo con un consumo di 1.400 metri cubi”. Si tratta della spesa più elevata dal dopoguerra. Nel 2010, la spesa media era di circa 1063 euro, in leggera flessione rispetto ai 1114 euro dell’anno precedente; è salita a 1158 euro nel 2011 e quest’anno, stima l’associazione, supererà i 1276 euro a famiglia. Nel 2000, la bolletta familiare del gas si fermava a 830 euro. “Bene ha fatto il Governo per i clienti del mercato vincolato ad adottare nuovi criteri di adeguamento trimestrale delle tariffe legandoli ai prezzi reali spot del metano in Europa e sempre meno ai contratti “Take or pay” – afferma Federconsumatori – Valutiamo positivamente anche l’operazione di scorporo della rete Eni/Snam prevista dal Decreto sulle liberalizzazioni che consentirà un risparmio per le famiglie, ma non prima di 2 anni o 3 anni, quando cioè si inizieranno a percepirne gli effetti”. Fra gli interventi considerati fondamentali, c’è la realizzazione di una reale concorrenza nel settore gas. Commenta Mauro Zanini, Vice Presidente Federconsumatori e Responsabile Creef: “Chiediamo al Governo l’adozione di alcune misure urgenti per bloccare l’ulteriore aumento delle bollette. Innanzitutto è necessario ridurre l’eccessiva imposizione fiscale che incide su ogni metro cubo consumato per il 37% portandolo progressivamente verso la media europea che è del 20%. Si potrebbe per esempio prevedere un meccanismo di sterilizzazione automatica dell’Iva legata al crescere del costo della materia prima. È gravissimo invece che il governo abbia aumentato l’Iva dal 20% al 21% (e ulteriormente al 23% da settembre 2012), considerando il metano per il riscaldamento come “bene di lusso” al pari dell’acquisto di un gioiello. In ultimo il Governo dovrebbe abolire la cosiddetta tassa sulla tassa, ovvero l’assoggettamento all’Iva delle imposte erariali e delle addizionali regionali, ponendo magari la questione in sede comunitaria”. Fonte: Help Consumatori [banner network="altervista" size="468X60"]
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