Banche: i vergognosi compensi per i propri manager!
E che dire dell’amministratore delegato di Unicredit, si chiama Federico Ghizzoni e percepisce 8.211 euro al giorno, vacanze comprese, poco più, si fa per dire, di Enzo Chiesa, manager della Banca Popolare di Milano che percepisce 8.000 euro al giorno,vacanze comprese e più di Carlo Messina di Banca Intesa con 5.907 euro al giorno, vacanze comprese. Ma non è tutto, le cronache di qualche tempo fa l’han portato alla ribalta per il suo operato tutt’altro che corretto nei confronti della banca da lui presieduta. Parliamo di Giuseppe Mussari, presidente Monte Paschi di Siena il quale percepiva, fino allo scorso anno, duemila e passa euro al giorno, ferie comprese. Il Monte dei Paschi di Siena, nonostante certi stratosferici compensi è andata a picco, ma che importa![banner size="160X600" type="default" align="alignleft" border="F7F7F7" link="010312" url="000803" corners="rc:0"]
Secondo la classifica de “Il Fatto Quotidiano” ecco sciorinate le cifre, il presidente Unicredit Dieter Rampl, che prende 4.826 euro al giorno; Giovanni De Censi di Cerval (4.323 euro al giorno); Giovanni Bernaschi di Cariga, la cui paga equivale a 3.288 euro ogni ventiquattro ora. Più "contenuta" la paga dei presidenti di Intesa Sanpaolo, Andrea Beltratti e Giovanni Bazoli, che prendono rispettivamente 2.967 e 2.959 euro al giorno. Tra i dati che non possono sfuggire, quelli relativi a Fabrizio Viola e Antonio Vigni di Mps, altri due grandi protagonisti dello scandalo, che hanno incassato 4.521 e 4.309 euro al giorno. [banner network="altervista" size="120X600" align="alignright" corners="rc:0"]Tetto – Cifre iperboliche, incredibili, smisurate. Stipendi pazzeschi a manager di banche che difficilmente concedono un prestito. E' in questo contesto che la Cisl, a cui fa riferimento la Fiba, avanza la sua proposta: "Porre come limite per la retribuzione fissa lo stesso importo stabilito dal governo per i manager pubblici", ossia 294mila euro l'anno, più i bonus che però sarebbero strettamente legati ai risultati. Cife ugualmente enorme, ma distanti da quelle difficili anche solo da immaginare che, oggi, i manager incassano.
Qualcuno, come sta capitando con la polemica dei compensi dei Paperoni della Rai, parlerà di giusti investimenti, nell’ottica di un vero e proprio business dell’azienda. A parte che non è vero che aziende che pagano così tanto i propri manager raggiungono risultati strabilianti, la Rai è pure da secoli in deficit, ma poi, basta, diciamo basta, non ne possiamo più di sentire che certe vergogne abbiano ancora una giustificazione morale!
G.Marchese