Energia: biodiesel dagli oli di cottura

E’ proprio vero, anche se poco immaginato, l’immondizia è una gran bella risorsa, visto che è ancora in grado, eccome, di elargire energia. Si pensi soltanto alla possibilità, sperimentalmente ben sfruttata in Gran Bretagna, di estrarre biocarburante dagli avanzi di cibo. A provarci e riuscirci è la britannica Greenergy che investendo 50 milioni di sterline è riuscita nell’intento con uno stabilimento in grado di trasformare avanzi di cibo, purchè detengano il 25% di grassi, pensiamo agli oli di cottura, in biocarburante. Gli avanzi di cibo possono comprendere anche rotoli di carne tritata, paste e patatine che finora andavano buttati e diventeranno invece una sorgente d'energia. Andrew Owens, CEO di Grennergy, spiega che l'azienda ha in mente un rapido sviluppo per questo processo, che ora si trova agli inizi: «La quantità di biodiesel che attualmente produciamo partendo da cibo solido è piccola, ma ci aspettiamo che cresca. Uno solo dei nostri nuovi impianti può gestire abbastanza scarti da riempire una nave da crociera. Aumentando gli impianti, il potenziale di questa tecnologia per la riduzione delle emissioni è notevole"».
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