Merce contraffatta: gli italiani minimizzano

Su dieci italiani intervistati, almeno nove sanno che se comprano un capo firmato, ma falso, oppure un qualsiasi altro oggetto contraffatto, rischiano sanzioni insieme a chi vende quel capo di abbigliamento o quell’altro oggetto. Eppure, sanzione o meno, gli italiani continuano a comprare beni falsi. Perché? Perché il prezzo resta pur sempre una buona molla che induce all’acquisto anche nella consapevolezza di stare acquistando un falso. Quando poi agli italiani un'indagine quali-quantativa realizzata su un campione di 4000 consumatori nell'ambito della Convenzione che vede collaborare la Direzione Generale per la Lotta alla Contraffazione - UIBM del Ministero dello Sviluppo Economico e le 8 associazioni dei consumatori (ACU - Associazione Consumatori Utenti; Adiconsum, Adoc, Assoutenti, Codici, Federconsumatori, Movimento Consumatori; Movimento Difesa del Cittadino), verifica il dato di percezione che i nostri connazionali hanno riguardo l’eventuale assenza o minore qualità dell’oggetto falso rispetto a quello autentico, scopriamo che più di 8 italiani su 10 si dichiara soddisfatto della qualità del falso. Si tratta di capire se, per lo meno, il senso di colpa serpeggia negli abitanti del bel Paese, ben sapendo che comprando un bene contraffatto per prima cosa si evade il fisco. Macchè, il 72,9% degli intervistati "non si sente in colpa nei confronti del fisco, né nel contribuire ad alimentare gli interessi della ciminalità organizzata, né per il danno economico arrecato al Paese", badando dunque ad un aspetto puramente di convenienza personale. Sorprendentemente, chi dichiara di aver acquistato merce contraffatta, esprime soddisfazione rispetto ai prodotti ed intende ripetere l'acquisto, proprio ad indicare una sorta di "normalizzazione" del comportamento d'acquisto che deve dunque allertare le istituzioni preposte al monitoraggio, prevenzione e repressione del fenomeno. "Credo che comprendere le dinamiche dei processi di acquisto legati al fenomeno della contraffazione sia un passo importante per depotenziare efficacemente la domanda di prodotti contraffatti - ha affermato l'avv. Loredana Gulino, Direttore Generale della Direzione per la Lotta alla Contraffazione - UIBM - e il mio personale plauso va al lavoro delle associazioni, da sempre vicine ai bisogni dei consumatori e capaci dunque di interpretarne al meglio istanze e necessità." Dunque il dato è allarmante di per sé e non mancano gli stessi consigli da parte della nutrita schiera degli intervistati che quasi in maniera plebiscitaria esorta le aziende “vere” a rendere più accessibili i loro beni oltre alla comminazione di sanzioni per i venditori di prodotti contraffatti (79,6%), assolvendo tuttavia chi, come i consumatori (solo il 50%), in realtà contribuisce più o meno consapevolmente ad alimentare il fenomeno proprio attraverso l'acquisto. Fonte: Help Consumatori
Be Sociable, Share!

Tags: ,