Allarme immigrazione: più della metà degli immigrati ha disturbi mentali anche gravi e pericolosi!

immigrati_-_immigrazione   Ultimamente gli attacchi terroristici stanno in qualche modo cambiando pelle, non soltanto fanatismo islamico, ma pare prendere corpo un'altra forma di terrorismo quella afferente allo stato mentale di chi attua azioni stragiste. L'abbiamo visto a Nizza, dove il conducente del TIR che ha ucciso più di 80 persone, agiva per conto dell'ISIS, ma in effetti pare avesse turbe mentali. L'abbiamo visto a Monaco, dove il ragazzino che ha fatto fuori tanti suoi coetanei era prima di tutto figlio di profughi ma fondamentalmente un disadattato, ergo un malato mentale e chissà quanti altri crimini si compiranno giustificandoli o per lo meno spiegandoli con quelle turbe psichiche di tanti giovani che vedono nell'atto terroristico una sorta di sfogo alle loro frustrazioni. Del resto a certa politica non par vero poter indorare l'amara pillola con le emergenze psichiatriche di tanti giovani e meno giovani extracomunitari che compiono crimini, come se in un certo senso quanto messo in atto non fosse un fatto voluto, ma ineluttabile, stante la condizione psichica degli autori delle stragi, così minata dalle loro disavventure personali e dunque facile preda di un fanatismo islamico serpeggiante. Ma a parte che un kamikaze che si fa saltare in aria è già di per sé un soggetto psicolabile e questo non ci fa stare ovviamente tranquilli più di tanto, è anche vero che una persona in quelle condizioni trova maggior rifugio nelle idiozie, nelle farneticanti parole di chi gli promette la salvezza eterna accanto al suo Dio. Ma accanto a tutto ciò c'è un grave allarme sulla salute mentale di chi accogliamo. A lanciarlo non è un partito politico contrassegnato da slogan che a volte qualcuno ritiene a torto razzisti, ma Medici senza Frontiere, la stessa organizzazione che solitamente con le sue navi raccoglie in mare i migranti. Secondo un dossier appena presentato, che è il frutto di una ricerca condotta in sette mesi presso i Centri di accoglienza straordinaria (Cas) di Trapani, Milano, Roma e Ragusa, fra il mese di luglio dello scorso anno e il mese di febbraio 2016, più del 60% degli sbarcati, il 60,5% per la precisione, ha manifestato problemi mentali rilevanti. Insomma, su 10 immigrati sbarcati e accolti da noi, più di sei è affetto da problematiche mentali quali, stress post traumatico, ne soffrono il 42%, ansia, ne soffre quasi il 30%, depressione, ne soffre il 19%. Secondo il dossier, “la mancanza di attività quotidiane, la paura per il futuro, la solitudine e il timore per i familiari lasciati nel Paese di origine rappresentavano le principali problematiche”.   Peccato che Medici senza Frontiere nello stilare il rapporto tira l'acqua al proprio mulino, quasi a dire, viste le problematiche, cacciamo altri soldi e rendiamo più agevole il distacco di questa gente dalle loro famiglie d'origine magari offrendo loro viaggi più confortevoli e una sistemazione certa in Italia. Ma se allarghiamo il campo della conoscenza sul fenomeno, scopriamo un'altra ricerca condotta dall'ospedale Niguarda di Milano che già mesi fa descriveva di avere in carico 250 pazienti psichiatrici tutti immigrati, di cui 176 uomini e 74 donne. Di questi 119 erano sbarcati da noi lo scorso anno e dunque, visto il breve tempo intercorso nel nostro Paese, nessuno con permesso di soggiorno, dunque clandestini. Ma è inquietante la dichiarazione dello stesso Niguarda quando dice, che il numero è comunque da prendere con le pinze. Perché 250 è la capienza massima del Niguarda. "È il massimo che possiamo accogliere - spiega il professor Bassi - altrimenti sarebbero molti di più". Secondo uno studio della Società italiana di psichiatria effettuata sui richiedenti asilo, almeno un immigrato su tre soffre di disturbi mentali. Il 17% della popolazione degli ospedali psichiatrici giudiziari è, infatti, composto da extracomunitari. A parte il fatto che all'aumentare degli sbarchi aumentano anche i soggetti psichiatrici anche gravi, ma oltretutto non abbiamo la possibilità di curarli, si fanno visitare una prima volta, poi spariscono, non si può curarli e non si sa che fine fanno, salvo poi scoprire dalla cronaca nera che si sono macchiati di qualche delitto di sangue. Un'analisi sicuramente più seria di quella fatta da Medici senza Frontiere che punta il dito sul fenomeno ma limitandolo ad un disagio per gli immigrati cui dovremmo intervenire per il miglioramento della loro qualità di vita. L'indagine del Niguarda e non è l'unica, invece stigmatizza un problema di gran lunga più drammatico. Non sono solo ansia e depressione ad interessare gli immigrati, ma patologie mentali quali schizofrenia, psicosi, in una parola pazzia, con grave pericolo per sé e per gli altri. Ecco cosa significa aprire le porte a tutti, ecco cosa significa immigrazione selvaggia e invasione. Il resto sono tutte chiacchiere! Giuliano
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