Carta d’identità: quel timbro che non va

Sembra un fatto banale ed invece non lo è per nulla. Supponiamo di avere la carta d’identità scaduta, dovendola rinnovare ci rechiamo al Comune o ad una delegazione comunale, eppure in questa semplice operazione c’è qualcosa che non va. Infatti, nonostante l’impiegato/a si limiterà ad apporre il timbro di rinnovo della scadenza per ulteriori cinque anni, potremmo non essere per nulla apposto. Infatti, la carta così rinnovata, servirà solo a circolare liberamente in Italia ed in quei Paesi d’Europa che aderiscono al Trattato di Schengen ma in quei Paesi europei che ancora non vi fanno parte, pensiamo alla Romania, all’Ungheria, alla Repubblica Ceca, alla Croazia e persino alla Svizzera, le cose potrebbero andare diversamente, visto che questi Stati respingono i cittadini che si presentano con tale carta direttamente alla frontiera e richiedono il passaporto, in mancanza del quale non potranno accedere nel Paese. Addirittura l’Egitto ha persino scritto all’Italia per ricordargli che quel timbro non gli va proprio giù. La stessa cosa, anche se in assenza di notifiche, è stata fatta da Stati quali Bosnia, Turchia, Tunisia, Croazia. Ciò significa che dovendovi recare in questi Stati dovrete portarvi il passaporto e se non l’avete o non l’avrete rinnovato, dovrete chiedere al Comune di residenza la sostituzione della carta di identità. Giuliano Marchese
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