La crisi morde le famiglie italiane tanto che 2 su 3 ritengono il proprio reddito insufficiente. Lo afferma uno studio di Banca d’Italia. “A conferma del disagio espresso dai nuclei familiari – affermano le ricercatrici – nel 2010 è aumentata al 65% (era al di sotto del 40% nel 1990) la quota di quelli che valutano il proprio reddito inferiore a quanto ritenuto necessario”.
Nel 2010 le famiglie povere di reddito e di ricchezza al netto dell’abitazione di residenza erano
l’8,8 per cento, in lieve aumento rispetto al 2008; tra quelle giovani, l’incidenza della povertà è invece aumentata di quasi tre punti tra le due rilevazioni, fino a raggiungere il 15,2%, un valore ben più elevato di quello della popolazione nel suo complesso. Per gli affittuari la percentuale è ancora maggiore, pari al 26,1 per cento, in aumento di 3,5 punti tra le ultime due rilevazioni. L’evidenza presentata in questo lavoro pone in luce la v
ulnerabilita’ di una quota rilevante di famiglie giovani e di locatari.[banner type="default" corners="rc:0"]
La crisi ha inoltre “
comportato una riduzione della propensione al risparmio delle famiglie italiane”. Tra il 2008 e il 2010 il tasso di risparmio delle famiglie consumatrici è sceso dal 12,1 al 9,7% del loro reddito disponibile lordo. Nel 1991 il tasso era più del doppio, pari al 23,8%”. Dallo studio emerge così che “molte famiglie non riescono a risparmiare. La percentuale di nuclei con reddito inferiore ai consumi (risparmio negativo) è aumentata di quasi tre punti fra il 2008 e il 2010 fino a raggiungere il 22%”. L
a concentrazione della ricchezza ha ripreso a crescere in conseguenza degli effetti della crisi:[banner network="altervista" size="300X250" align="alignright" corners="rc:0"] “La quota di ricchezza netta detenuta dal decile più ricco è risalita tra il 2008 e il 2010 dal 44 al 46,1%, così come quella posseduta dall’ultimo quartile è aumentata dal 54,9 al 58,3%. Confrontando nel 2010 le quote in possesso dell’ultimo decile e del 50% più povero per ricchezza e reddito si rileva uno scarto di 37 punti percentuali tra le due classi di ricchezza e di 15 punti per le corrispondenti classi di reddito, in aumento di 12 punti negli ultimi 20 anni”.
continua
Tags: Bankitalia, crisi, famiglie
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on lunedì, settembre 9th, 2013 at 09:12 and is filed under Attualità, Difesa consumatori, Economia e borse, Finanza, Politica economica, Primo piano, Pubblica utilità.
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