Facebook: è allarme, messaggi privati finiti in pubblica

Per ora l’allarme riguarda solo la Francia, ma se la casa del vicino brucia… È successo che i messaggi privati scambiati tra alcuni utenti di Facebook tra il 2007 e il 2009 siano diventati pubblici e siano stati pubblicati sui profili di diversi utenti. Coloro che hanno provato a cancellarli con l'apposita funzione «nascondi dal diario» hanno solo rimosso i testi dalla propria timeline, ma non da quella degli amici. La notizia è stata pubblicata il 24 settembre dal quotidiano “Metro France”, i cui redattori si sono accorti che scambi privati si sono mescolati ai normali post e messaggi pubblici tra utenti, senza che il titolare del profilo li avesse toccati. [banner type="default" align="alignright" corners="rc:0"]«All'apparenza il problema non è stato sistematico, riferisce Metro, all'apparenza certe persone hanno constatato la "fuga" di messaggi, e altre no. Altre ancora non vedono la conversazione sulla propria timeline, ma su quella degli interlocutori sì». La notizia è stata ripresa  [banner network="altervista" size="300X250" align="alignright" corners="rc:0"]  dal quotisiano “Le Figaro”, il quale ha anche riportato la dichiarazione di un portavoce della società di Palo Alto, secondo il quale «questi messaggi sono sempre stati visibili sui muri degli utenti. Facebook è soddisfatta nel constatare che non ci sono state falle nella vita privata dei suoi abbonati». Dichiarazione che evidentemente non ha convinto l'Eliseo: «non sono molto convincenti», ha affermato il ministro all'Economia Fleur Pellerin, consigliando agli utenti francesi che credono di essere stati lesi nella loro privacy di “fare causa”. Il ministro al Rinnovamento industriale, Arnaud Montebourg, ha sottolineato che il governo «vuole essere certo se realmente ci sia stato un problema tecnico oppure ci sia stata una violazione della fiducia degli abbonati». Da parte sua, la Commissione nazionale dell'informatica e delle libertà (Cnil), l’equivalente del nostro Garante per la protezione dei dati personali, ha convocato i vertici di Facebook France per chiedere conto dell’incidente. Sarebbe auspicabile che anche l’Italia affrontasse il problema “prima che i buoi scappino” mentre, in attesa di un chiarimento della questione, gli utenti del popolare network faranno bene a stare molto attenti a quello che scrivono, tacendo non solo le eventuali scappatelle, ma anche i propri spostamenti e le assenze da casa, per non indurre in tentazione i malintenzionati. Articolo redatoo da Unione Nazionale Consumatori
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