Regali di Natale: siamo bravissimi a riciclare

Con la scusa della crisi economica, con la scusa di avere sempre a portata di mano Internet con tutte le sue funzioni, noi italiani stiamo perdendo il buon gusto, orientati sempre più a ricavare qualcosa da tutto, anche dal regalo che non ci piace. Insomma, dove è finito il detto che recitava che…. “ogni regalo è un gesto d’amore… “ che a “Caval Donato non si guarda in bocca” e via di seguito. Siamo di fatto diventati esigenti ed arroganti anche di fronte ai regali che ci fanno. Il motivo? Presto detto, non ci accontentiamo più del gesto, ma questo deve essere denso di significato anche materiale per noi al punto che se un regalo non ci va bene, ecco subito il modo per riciclarlo e, avendo, come detto, Internet a portata di mano, ecco spuntare le aste dove collocare il “ gesto d’amore “ che ci hanno appena rifilato e di cui eravamo stati fatti oggetto. Risultato, un italiano su quattro s’è messo già all’opera e, munito di login e password ha inserito il regalo sgradito nelle varie bacheche on line pronto pronto a venderlo al miglior offerente. Addirittura il resto d’Europa che sembrava più all’avanguardia rispetto a noi, in fatto di riciclaggio di regali sgraditi, l’abbiamo bello che superato. Sul banco degli oggetti ricevuti in dono e quanto mai sgraditi che intendiamo rivendere, ci finisce un po’ di tutto, vestiti e capi di abbigliamento in primis, seguiti da libri. Pochi invece i prodotti enogastronomici, tanti gli articoli di media e alta tecnologia. Potremmo cercare di prevenire il fenomeno se almeno conoscessimo i gusti dei nostri connazionali, ad esempio, se sapessimo prima, cosa il nostro parente o amico desidera. Ma ciò è molto difficile, serve sapere, per lo meno, che parrebbe che i nostri connazionali desidererebbero che si donasse loro un regalo alimentare, lo vorrebbe più di un italiano su due, mentre 12 italiani su cento preferiscono un capo di abbigliamento, l’11 per cento l'ultima novità della tecnologia informatica del futuro ed il 9 per cento cd/dvd o libri. Adesso siamo avvisati, il prossimo Natale sapremo cosa regalare e limiteremmo il riciclaggio di doni sgraditi. Sarà, ma può essere invece che i pacchi sotto l’albero sono finiti quanto mai fra gli oggetti di un business a volte persino un po’ gretto. Giuliano Marchese senigallia
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