Servizi pubblici: in Italia sono uno schifo!

Il trasporto pubblico italiano? Una pietà e che non si confonda tale situazione con un’altra Pietà, quella di Michelangelo, perché se un denominatore comune esiste fra le due realtà, questo va ricercato nel fatto che il trasporto pubblico come la pietà di Michelangelo è un vero capolavoro, solo che il sistema dei trasporti italiani è un capolavoro di inefficienza e nulla più. Altroconsumo s’è presa la briga di esaminare le condizioni del trasporto pubblico e pur non avendo usato termini tanto coloriti, nel giudicare il sistema dei trasporti, ha di fatto bocciato, sic et sempliciter, le condizioni e l’organizzazione riguardante la gestione del trasporto pubblico urbano in Italia, rifacendosi ad un sondaggio esteso a più di 5.000 cittadini intervistati. Oltretutto, nell’analisi effettuata da Altroconsumo emerge un altro dato, l’ubiquitarietà del mal servizio, senza troppe distinzioni fra Nord, Sud e Centro Italia dove a salvarsi un tantino sono due sole città italiane, ma solo perché altrove si fa tanto male che raggiungere una stentata sufficienza sembra persino un traguardo ragguardevole. La verità è che nell’indagine che ha preso il nome “Siamo uomini o pendolari” sono proprio i fruitori del servizio a bollare il tutto come qualitativamente pessimo e con livelli quasi da terzo mondo. Utilizzando gli stessi voti della pagella, riscontriamo che città come Palermo e Catania rimediano un bel 3, mentre a prendere la sufficienza sono solo due città, Padova e Cagliari. Si parte dai ritardi delle corse. A Catania i mezzi pubblici hanno una media di ritardi di ben 23 minuti, tant’è che spesso gli autobus si raggiungono l’uno con l’altro, di fatto squilibrando l’intera corsa. E a testimonianza di come la gente non ami i servizi pubblici, c’è da constatare l’adesione della cittadinanza verso tali servizi. Appena 11 persone su cento, in media, li utilizza, nei piccoli centri, per salire al 32% di Roma e il 47% di Milano, dati anch’essi molto bassi, rispetto a grandi città europee, dove si sfiora quasi il 70%. Una situazione che non salva alcuna parte del Paese; l’insoddisfazione verso il trasporto pubblico, infatti, unisce l’Italia da nord a sud. Giuliano Marchese
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