Coca Cola: Associazioni Consumatori contro spot

Ma si può pranzare con la Coca Cola? Ovvero, è corretto pranzare bevendo al contempo Coca Cola ai fini della giusta educazione alimentare? Sicuramente no! Eppure, basta vedere lo spot della nota bevanda per fare intendere al consumatore che la scelta di pasteggiare con Coca Cola sia antica, si pensi alle immagini in bianco e nero che ritraggono famiglie in stile anni sessanta abituati a bere Coca Cola a tavola. Ma non era così neanche allora, tant’è che Associazioni dei Consumatori come l’Unione Nazionale Consumatori, dichiara come scorretto sia indurre il consumatore a perseguire con questa abitudine alimentare. "Lo spot -spiega Dona- Segretario generale dell’UNC, non ci piace affatto: dapprima, con scene in bianco e nero, intende convincere i consumatori che l'abitudine di pranzare con la Coca-Cola a tavola è una vecchia tradizione italiana; mostra una mamma che porta in tavola una bottiglia di Coca-Cola di grande formato scatenando la gioia dei commensali. Entrambe le immagini -evidenzia Dona- non hanno niente a che fare con la realtà: per fortuna in Italia la Coca-Cola si beve soprattutto fuori casa!" "E' poi inaccettabile - incalza il Segretario generale dell'UNC - il ricorso ai bambini che non solo sono mostrati mentre accolgono la bevanda con atteggiamenti entusiasti, ma si fanno anche testimonial dell'abbinamento tra un piatto fumante (non un panino!) e la nota bevanda zuccherata, disegnandola su una lavagna". Nello spot si vedono bicchieri di grandi dimensioni sulla tavola (dove non c'è traccia di altre bevande, neppure l'acqua), mentre la voce fuori campo esorta a prendere l'abitudine di accompagnare i pasti con la bevanda gassata: "un piacere che tutti possono scoprire in tavola, buon appetito con Coca-Cola". Risultato, la nota Associazione dei Consumatori sta per rivolgersi all’Antitrust affinché intervenga su questi spot che alla fine laddove si dovessero seguire i consigli del fabbricante ci si troverebbe ad assumere 108 grammi di zuccheri in più del dovuto, pari al 116% del fabbisogno giornaliero di zuccheri: un dato esorbitante rispetto ad una dieta corretta, tanto più se tale livello di consumo fosse tenuto da un bambino". "Come ulteriore elemento di valutazione della denunciata scorrettezza - continua il Segretario generale dell'UNC - si aggiunga che la società Coca-Cola nel 2006 ha sottoscritto il 'Codice per l'autoregolamentazione delle attività di promozione e commercializzazione dei prodotti del settore', promosso da ASSOBIBE (Associazione Italiana tra gli Industriali delle Bevande Analcoliche) e contenente, tra l'altro, l'impegno di astenersi dal suggerire un consumo eccessivo di simili bevande". "E' anche alla luce di quanto sottoscritto in questo Codice di Autoregolamentazione -rende noto il Segretario generale dell'UNC - che la nostra Unione ha ritenuto opportuno denunciare lo spot, coinvolgendo anche l'Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria. E' arrivato il momento -conclude Dona- che la società 'Coca-Cola' inizi a rispettare gli impegni presi davanti ai consumatori". Giuliano Marchese Fonte: Help Consumatori
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