Euro: a dieci anni dalla sua introduzione, si sta meglio o peggio di prima?

euro   Uno studio comparato dell’Adoc sul costo della vita in diversi paesi europei mette in evidenza che gli italiani sono penalizzati rispetto agli altri cittadini europei: la differenza la fanno il reddito medio più basso e il conseguente impatto del costo della vita. A dieci anni dall’introduzione dell’euro, il reddito medio degli italiani risulta superiore solo a quello degli abitanti della Repubblica Ceca e inferiore a quello di altri grandi paesi europei come Germania, Inghilterra, Francia, Spagna, e più basso anche rispetto alla media europea. I prezzi di prodotti e servizi costano in media come negli altri Paesi europei, in certi casi anche di più. Spiega l’Adoc: “Il 1° gennaio 2002 la lira passava la mano all’euro, dopo 10 anni ci troviamo con i redditi tra i più bassi d’Europa e con i prezzi soprattutto dei servizi tra i più alti”. L’associazione ha analizzato i dati di sette paesi Europei, e il risultato è definito “poco confortante”. Sono stati esaminati i dati sul costo della vita in Italia, Francia, Germania, Spagna, Inghilterra, Svezia e Repubblica Ceca. Il reddito medio mensile, in Italia, è di 1.410 euro (netti) che diventano quindi 47 euro al giorno; i tedeschi hanno il reddito più alto, con 2.580 euro mensili, pari ad 86 euro giornalieri, mentre quello più basso si registra in Repubblica Ceca, con 810 euro al mese e 27 al giorno. Mentre un italiano spende in media ogni giorno[banner type="default" align="alignleft" corners="rc:0"] continua [banner network="altervista" size="300X250" align="alignright" corners="rc:0"]
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