Finanza in rete

In Italia stiamo perdendo tutte le maggiori industrie, ciò non toglie però, che fra le piccole nazioni siamo quelle che inquiniamo di più. Vero è che la pole position dell’inquinamento spetta a grandi Paesi come la Cina e gli Stati Uniti, ma quelle sono Continenti e con le dovute proporzioni l’Italia svetta fra i Paesi più inquinanti al mondo. La classifica è stata stilata dal World Resources Institute e l’International Energy Statistics, due istituti indipendenti a cui l’Onu ha commissionato la ricerca. Se parliamo di Co2, vediamo che la Cina ne emette ben 7 miliardi e 700 milioni di tonnellate all’anno, segue l’America, con quasi cinque miliardi e mezzo all’anno, seguita da India e Russia e se poi guardiamo ai Paesi piccoli ai vertici della classifica svetta il Giappone seguita a distanza dall’Italia che si colloca al diciassettesimo posto, con 407 milioni di tonnellate all’anno. Un dato inquietante ma che per fortuna pare stia calando negli anni. Se raffrontiamo il dato con i Paesi Bassi ci si accorge che questi ultimi emettono circa 200 milioni di tonnellate di Co2 all’anno e la Spagna 300 milioni. Ma perché si guarda all’Italia con un certo allarme? Perché se si vedono le emissioni serra che conglobano in sé anche il metano, l’ossido di diazoto, i perfluorocarburi, l’HFC e l’esafluoro di zolfo, il nostro Paese sale fino alla posizione numero 13 dietro ovviamente la Cina e gli Stati Uniti che insieme arrivano a comporre un terzo delle emissioni mondiali di gas serra, ma anche Brasile, Indonesia, Russia e India, emettendo circa l’1,32% del totale. Ha meno senso la considerazione che si fa a proposito dell’inquinamento per numero di abitanti. In questo caso inquina più l’Australia, ma che ha pochi abitanti, 19 tonnellate a persona e in Italia ogni nostro connazionale immette nell’aria circa 7 tonnellate a testa collocandosi in 63 esima posizione e dobbiamo anche considerare che l’Italia è una Nazione abbastanza popolosa.

Tags: co2, gas serra, inquinamento

This entry was posted on domenica, maggio 1st, 2011 at 14:19 and is filed under Attualità, Pubblica utilità. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. Both comments and pings are currently closed.