Tamponamento in curva: di chi è la responsabilità?

Tamponamento Sarà capitato almeno una volta nella vita a tutti gli automobilisti di entrare in curva e trovarsi di fronte una o più auto ferme che intralciano la strada per motivi diversi. Nella malagurata ipotesi che la velocità tenuta era alta al punto da non poter scongiurare l’impatto , cominciano i guai, che spesso non si limitano ai soli danni materiali. Ma ci si domanda, in caso di incidente avvenuto in queste circostanze, di chi è la responsabilità? Bel dilemma, di primo acchito verrebbe da dire che trovarsi la strada sbarrata in curva quando la visibilità è celata dalla curva stessa al punto da non poter scongiurare l’impatto libera la responsabilità dell’investitore per i danni che ne conseguono, addirittura, verrebbe da pensare, che chi tampona un’auto dietro una curva dovrebbe essere risarcito, ma sarà davvero così? A giudicare da quanto accaduto ad un automobilista umbro che appena imboccata una curva si è trovato di fronte la scena di un tamponamento con auto che ostruivano la carreggiata che non è riuscito a schivare tamponandole in successione, sembrerebbe che il criterio del chi tampona paga, almeno in questo caso non dovrebbe valere, stante anche il fatto che l’automobilista a sua discolpa ha sostenuto che non v’erano segnalazioni di incidenti in corso. Oltretutto il tamponamento che ne è derivato ha causato all’ investitore un danno per la propria auto di quasi 30 mila euro. Ma saranno davvero andate così le cose? Assolutamente no! Secondo il Tribunale di Perugia la responsabilità del sinistro che ne è conseguito è dell’investitore che non solo si pagherà i danni per la propria auto, ma essendo stato ritenuto responsabile anche per i danni causati ai mezzi fermi sulla carreggiata, paga i danni anche agli altri. E’ quanto ha previsto la Sentenza n. 803/2015 dello stesso Tribunale umbro il quale ha ritenuto che se da una parte è vero che l’automobilista in questione poteva non sapere cosa si celasse dietro la curva appena imboccata, dall’altra la sua condotta di guida doveva essere adeguata alle naturali possibilità di previsione, proprio perché chi imbocca una curva non sa cosa si cela oltre la sua visuale e anche solo per questo, deve porre in atto tutti quegli accorgimenti che, nella malaugurata ipotesi si incontrasse un ostacolo, lo si possa evitare senza causare incidenti per sé e per gli altri. Quanto deciso dal Tribunale di Perugia del resto è perfettamente in linea con l'orientamento giurisprudenziale, in base al quale, in caso di tamponamento contro auto ferme, la responsabilità è sempre dell'ultimo veicolo. Se poi a questo aggiungiamo, nello specifico, che il tamponante non procedeva ad una velocità adeguata che gli consentiva il controllo del mezzo in circostanze straordinarie come erano appunto quelle in cui si è trovato di lì a poco, il cerchio si chiude a danno del tamponante. Si tratta allora di stabilire se e quando in caso di collisione chi tampona ha qualche possibilità di far valere la propria ragione. E’ un’impresa ardua, ma non impossibile. Perchè se è vero che chi tampona ha sempre o quasi sempre torto, è pure vero che se riesce a dimostrare di aver posto in essere tutte le misure per scongiurare il sinistro, a partire dalla velocità adeguata, ha qualche possibilità di vedersi riconosciuta, se non la ragione, per lo meno il concorso di colpa, cosa comunque, tutt’altro che facile e i fatti, come visto, lo dimostrano! Giuliano contatore
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