Siamo in ripresa! Quante volte sentiamo dichiarazioni di questo tipo nei titoloni dei
TG o in alcuni giornali.
L'ha detto l'Istat, pontificano i soloni del
Governo, poi, gratta, gratta ti accorgi che l'Istat in effetti parla di un incremento delle vendite al dettaglio, ma senza alcuna nota enfatica, visto che tale incremento è di solo lo 0,1% riferito al mese di aprile, dunque del tutto insignificante. Ma c'è di più ed è pure peggio se ci riferiamo all'indice su base annua.
In questo caso, infatti, si assiste ad una contrazione delle già misere vendite avvenute lo scorso anno e tale riduzione si assesta allo 0,5% in meno, sia in volumi dove si registra un meno 0,9% sia in valore, appunto, meno 0,5%. C'è anche un altro dato significativo, aumenta, sia pure di pochissimo, la vendita negli hard discount e questo la dice lunga sulla crisi che attanaglia gli italiani, +0,8%, per tutti gli altri supermercati si assiste invece ad una diminuzione del 2%, per i centri commerciali dello 0,8%, mentre i piccoli negozi rischiano di venire spazzati via, visto che qui la riduzione è prossima al 3%.
Che dicono gli altri settori no food?
Sia pur di poco aumentano gli acquisti di elettrodomestici, radio, tv etc. + 1,5% ee prodotti della gioielleria + 1,3%. Aumenti insignificanti e che comunque ci fanno vedere bene che la gente non compra perché non può spendere.
“C’è bisogno di uno slancio deciso in direzione della crescita e dello sviluppo. Da troppo tempo, nonostante gli annunci e gli eccessivi ottimismi, siamo ancora fermi al punto di partenza”, dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, presidenti di
Federconsumatori e Adusbef. Secondo uno studio dell’O.N.F. (Osservatorio Nazionale Federconsumatori),ipotizzando un tasso di disoccupazione al 6%(tasso ante-crisi, seppure ancora elevato), rispetto ad oggi la capacità di acquisto delle famiglie aumenterebbe di circa +40 miliardi di euro l’anno. “È evidente”, spiegano dall’associazione, “che dare vere risposte in termini occupazionali significa gettare i presupposti per una ripresa strutturale e del nostro sistema economico.
L’
Unione Nazionale Consumatori, invece si dice preoccupata soprattutto dal calo delle vendite su base annua. “È un campanello d’allarme il crollo tendenziale delle vendite alimentari: una caduta dalla quale non si salva né la grande distribuzione” dichiara Massimiliano Dona, segretario dell’Unione Nazionale Consumatori. “Insomma, solo i discount in questi anni di crisi hanno registrato aumenti delle vendite. Questo indica che le famiglie sono ancora in difficoltà e che, persino su spese obbligate come quelle alimentari, sono costrette ad andare a caccia di offerte e sconti se vogliono arrivare a fine mese” conclude Dona.
Giuliano
Fonte: Help Consumatori
contatori
Tags: Adusbef, Federconsumatori, istat, Unione Nazionale Consumatori
This entry was posted
on venerdì, luglio 8th, 2016 at 10:41 and is filed under Attualità, Difesa consumatori, Politica economica, Primo piano, Pubblica utilità.
You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed.
Both comments and pings are currently closed.